Senza titolo-2
12 Settembre 2018

Ci risiamo

Ci risiamo, gli inglesi hanno scoperto l’identita’ di due russi colpevoli dell’attentato con il Novichok (gia’ il nome dell’elemento dovrebbe suscitare qualche sospetto..). Da sottolineare anche la coincidenza tra l’origine e le supposte novita’ del caso Skrypal con la preparazione delle azioni militari siiano-russe per liberare le sacche, allora, di Ghouta, e, ora, di Idlib, con i relativi allarmi lanciati sui possibili attacchi chimici. Notare la corrispondenza tra data e orario (al secondo, dunque impossibile) in cui le foto di due sono (sarebbero) state prese. Perfettamente coincidenti!!!! Cazzo, ma davvero pare di essere a Topolinia….   Ma niente paura, ci  sono novita’; finalmente chiarezza e’ fatta. Tutti fregati! Ho trovato questi brutti ceffi in giro per la Siria ed e’ evidente che sono loro che stavano pianificando il prossimo attacco chimico ad Hama od Idlib. Ora nessuno, ne’ gli Usa ne’ i francesi, ne’ gli inglesi potranno accusare i russi o i siriani governativi, ne’ i governativi e i russi potranno sostenere che sono quelli di cui sopra ad organizzare questo efferato e probabile attentato. Per la buona pace di tutti. In questo mondo, tutto e’ possibile.           F.to: il Commissario Basettoni
3 Settembre 2018

La guerra incivile

Il termine incivile parebbe un’ovvieta’. Tutte le guerre lo sono, indipendentemente da come sono combattute e da quante e quali vittime producano. Sono ancora piu’ incivili coloro che le provocano per qualsiasi motivo, specie se poi le definiscono umanitarie. Detto cio’, questa definizione si adatta forse meglio ad una situazione come quella siriana dove chi preparava una guerra da parecchi anni, ha approfittato di giuste manifestazioni (con una tempistica davvero impressionante) contro il regime per trasformarle in una cosiddetta guerrra civile. Che poi che manifestavano in origine siano stati immediatamente sostituiti da elementi armati (e preparati) che non hanno esitato a provocare morti e feriti, ai piu’ pare un dettaglio insignificante. Che poi ancora questi “ribelli” ci abbiano messo due minuti ad organizzarsi in un vero esercito, “cercando il cambio di regime” combattendo e che facessero immediatamente riferimento a gruppi che fino ad un secondo prima erano considerati i peggiori terroristi in circolazione, a noi ha fatto un baffo. Dunque, definire la situazione siriana una guerra civile, a me pare davvero una cagata pazzesca (Fantozzi). Non lo e’ ne’ lo e’ mai stata. Ri-detto anche questo, passiamo a cercare di capire cosa succede di questi tempi e da queste parti. […]
23 Agosto 2018

Il morbo del… cairo e la febbre delle sagre a Pordenone (in attesa della malaria?)

Chiunque abiti a Pordenone lo sa: da anni annorum non vengono effettuati seri interventi di eliminazione delle sempre più numerose specie di zanzare che infestano la città. Per gran parte della stagione calda potresti uscire… ma dove vai se l’autan non ce l’hai? Qualsiasi cosa tu faccia, vieni circondato da nugoli di zanzare inferocite, di ogni dimensione e specie, che non perdonano neanche nell’intimo delle abitazioni, a dispetto della stesse zanzariere. Mica è dappertutto così! Prova ad andare in Brussa, la “spiaggia del popolo” pordenonese. E’ in mezzo alle lagune, è un parco naturale, eppure lì zanzare quasi non ne trovi, se non qualcuna sopravvissuta all’ombra della pineta. Stessa cosa se vai ad Azzano, che notoriamente sta a sud di Pordenone, in una zona più umida. Ma lì le serate musicali con Modena City Ramblers e l’ex CCCP Giovanni Lindo Ferretti non sono state disturbate in alcun modo. Sarà stato perché le zanzare pensano che i comunisti, in mancanza di bambini per la decrescita demografica, mangino loro Che la differenza stia nel fatto che altrove si fanno interventi di disinfestazione sistematica, ed a Pordenone no? Non è solo colpa dell’attuale amministrazione fascioleghista: la situazione data ai periodi precedenti, forse per […]
25 Luglio 2018

L’ultimo saluto a Rita Da Corte

Era una delle nostre più fedeli ed antiche socie. Lei, che era stata la figlia maggiore di Ilario, il primo presidente della Casa del Popolo di Torre. Nel 1919 tutto il mondo si agitava per la Rivoluzione. Nel frattempo, da muratore socialista con i piedi per terra, Ilario Da Corte aveva giudicato che intanto non era vano costituire la Società (poi Associazione) della Casa del Popolo e comprare il terreno su cui, partendo dieci anni prima, era stata autocostruita la sede dalla Lega operaia del quartiere. Così, con la loro cautela, Ilario e gli altri misero in sicurezza l’edificio ed il suo patrimonio politico, sindacale e culturale, che ormai ha superato in piena salute il secolo. Ma non è una storia tutta al maschile, come potrebbe sembrare leggendo, ancor oggi, l’elenco dei fondatori in quegli anni difficili. In questa come nelle altre famiglie operaie sindacalizzate di Torre, alla militanza dei padri corrispondeva quella sindacale di fabbrica delle madri, operaie tessili spesso “più a sinistra” dei mariti, e poi, a partire dagli anni della clandestinità e della Resistenza antifascista, anche delle giovani figlie, trascinate dall’esempio nella militanza comunista clandestina. Delle tre ragazze, Rita è sempre stata la più riservata, dedita al […]