19 Maggio 2019

Cronache della terza guerra mondiale. Io spero, tu spari.

Sembrano voci dello stesso verbo, peraltro del presente anche se probabilmente andrebbero coniugate anche nel futuro, ma nonostante la somiglianza con un significato profondamente diverso. Eppure, rappresentano la mera realta’ in un posto in cui si continua a credere che prima o poi si possa tornare a vivere in un modo normale, senza avere paura che qualcuno ti prenda di mira con una fucilata piuttosto che con un razzo o con una bomba, meglio ancora, che ti mozzi la testa. Dopo 8 anni di guerra non dovrebbe apparire impossibile riuscire a trovare una soluzione, soprattutto se il nemico, l’ostacolo principale, o almeno cosi’ si dice, e’ stato definitivamente sconfitto. Baghuz, l’ultima roccaforte (una serie di fattorie piu’ che una cittadina) dell’Isis e’ stata riconquistata e anche l’ultimo lembo del califfato e’ stato definitivamente cancellato. Almeno territorialmente; perche’ ora tutto quel marasma di pessimi personaggi non sono stati “eliminati” oppure sono evaporati, ma un po’ si sono dileguati (soprattutto i capoccia) o sono stati fatti prigionieri, oppure  si sono mescolati con i veri sfollati che hanno dovuto mollare le loro povere cose e finire in un campo. La situazione del campo di Al Hol dimostra che tra le decine di migliaia […]