Odi d’agosto. Giustizia e altro al calore estivo
4 Agosto 2013
grazia, graziella e grazie alc…..
21 Agosto 2013

Nagasaki e Fukushima

Partendo dai disastri nucleari per rimanere a quelli 
locali.
Tempo di ferie e di vacanze; tempo anche di ricordi 
e commemorazioni. Sono passati 68 anni e per noi 
che stiamo qui sono molti, sufficienti per 
dimenticare. 
Per chi invece sta ancora pagando le conseguenze di 
una follia chiamata nucleare militare, scordarsi è 
decisamente più difficile. 
Specie se i ricordi dell'epoca si assommano e si 
mescolano con quelli più recenti, con il disastro 
di Fukushima che ancora deve essere sviscerato per 
tutto quanto ha comportato. 
Se gli effetti delle due bombe del '45 a Hiroshima 
e Nagasaki sono stati evidenti (mica tutti, certo), 
quelli del Marzo 2011 sono stati, per quanto 
possibile, nascosti, rimossi. Poi si scopre che non 
si può evitare di impedire che l'evidenza emerga e 
si cerca solo di sottodimensionare, di dare le 
notizie parziali quando non si può farne a meno. 
Quanto successo a Fukushima non ci è dato a sapere, 
ma se uno sa far di conto e non è rinco, si fa 
presto a capire che si è trattato di un disastro 
enorme. Ma business first, e se poi qualcuno si 
illumina di verde, se i bambini nascono con qualche 
deformazione, se gli operai e tecnici che sono 
intervenuti a scapito della loro sicurezza per 
limitare alla bene e meglio i danni muoiono come 
mosche, amen. 
In fin dei conti forse abbiamo finalmente capito 
che la vita delle persone interessa meno del 
portafoglio, e Marghera, Casale, Taranto (e 
moltissimi altri casi) dovrebbero insegnarci 
qualcosa. 
Ma oggi è il 9 agosto e come ogni anno si ricorda 
Nagasaki al di fuori della base di Aviano. Non 
grandi cose, purtroppo la gente che c'è è sempre 
quella, ma di buono questa volta è la presenza 
di molti, rispetto agli scorsi anni, rappresentanti 
di enti locali. Non solo, ma tutti solennemente 
d'accordo sul definire il nucleare e poi l'acquisto 
degli F35 una vera idiozia. Benissimo; a questo 
punto ci sarebbe da chiedersi se quanto ufficialmente 
pronunciato di fronte all'aeroporto non possa essere 
in qualche modo messo in pratica. Chiaro che non sarà 
il parere di qualche sindaco o presidente di provincia 
a determinare certe scelte, ma immagino che gli 
stessi rappresentanti di quelle Istituzioni possano 
provare, magari con un testo  condiviso e facendosi 
portavoce dei cittadini, ad esercitare pressione 
presso i loro interlocutori a livello sia politico 
con i loro partiti che istituzionale più alto 
(Regioni all'Anci e a seguire). Credo che la 
formazione di una rete di sindaci e presidenti di 
provincia che si schieri apertamente contro la follia 
di quella spesa assurda, possa trovare orecchi
sensibili, ben oltre (o forse assieme) le voci di chi 
già manifesta il proprio dissenso. 
Estate tempo di incendi; ne sappiamo qualcosa 
proprio qui ed ora in Friuli. 
Segnalo solo che un Canadair costa meno di 20 
milioni di euri, un F35 almeno 8 volte tanto. 
Sull'utilità dell'uno e dell'altro la discussione 
pare superflua.
Giusto per rimanere in tema di vassallaggio nei 
confronti degli Usa, i lavori del MUOS continuano; 
le manifestazioni contrarie al progetto e favorevoli 
all'applicazione della legalità anche. Le modalità 
di repressione nei confronti di chi dissente sono 
le solite: robuste legnate. In più, quatto quatto 
zitto zitto, nascosto in un decreto di 
tutt'altro genere, passa in Parlamento l'aggravante 
di pena nei confronti di chi “viola” i terreni su 
cui (abusivamente) si costruisce il sistema 
satellitare. 
La decisione non fa una grinza, perlomeno rispetto 
a quanto si fa solitamente. In contemporanea, gli 
arrestati durante le manifestazioni NO TAV rischiano 
l'accusa, nientepopodimenoche, di terrorismo. 
Bombardare con i droni (aerei senza pilota) 
senza distinguere tra “combattenti” e civili, 
invece pare un merito. Da notare che sempre in 
Sicilia, a Sigonella, sarà creata la principale 
base mondiale di partenza e, purtroppo, di arrivo 
di quei mezzi così tecnologici che consentono di 
salvare le vite dei “nostri ragazzi” e di sbattersene 
le balle dei ragazzi altrui. 
Eravamo rimasti alla Cassazione che si è espressa per 
la conferma della condanna al nostro pregiudicato. 

Come previsto si sta cercando, da una parte una 
soluzione per rimediare a tanta ingiustizia nei 
confronti di cotanto statista, dall'altra almeno 
di portare i tempi di dimissione (espulsione) 
dal Parlamento dello stesso soggetto all'infinito. 
Nel mezzo molti sono d'accordo sull'urgenza (come 
previsto) di mettere mano al sistema della giustizia. 
Il solito Violante (ma chi cazzo lo vota ancora?) 
l'ha detto chiaramente oggi; non solo, ma ha anche 
aggiunto che è urgente riformare la Costituzione. 
Deve essere una sua fissa, ma prima ci togliamo 
dalle ostie (politicamente, che non si fraintenda) 
certi personaggi e meglio vivremo. Il presidente 
della Repubblica non fa certo mistero di essere 
d'accordo e anche per lui vale la stessa 
considerazione. Letta non lo dice chiaramente 
ma non occorre. E nemmeno occorre commentare.
Nel frattempo, uno dei giudici della Cassazione 
non trova di meglio per passare il tempo che 
rilasciare un'intervista inopportuna. Si mettessero 
la lingua in quel posto sarebbe meglio per tutti. 
Detto per inciso, quanto dichiarato nell'intervista 
nulla ha a che fare con la decisione presa, semmai 
è la scelta dei tempi che è discutibile. Ci sarebbe 
da chiedersi poi come mai il giornalista del Mattino 
(che fa il suo mestiere, si intenda) non vede l'ora 
di pubblicare quelle dichiarazioni inutili e dannose 
più che illegittime. Un trabocchetto perfetto. 
Possiamo stare certi che se fino a settembre il 
piccoletto può stare tranquillo, da lì in avanti 
si inventerà qualcosa d'altro e comunque troverà 
qualcuno che ne capisca le ragioni.
Il pollaio del PD è in pieno fermento; Renzi, Epifani, 
Letta, Bersani (D'Alema in genere manda avanti gli 
altri), giovani turchi, Civati vari, ex  
democristiani, insomma un casino che non ci si 
raccapezza. Poi ci si pensa un attimo e si vede 
che il gran chiasso è solo per stabilire chi sarà 
quello a decidere le solite cose che andranno bene 
a tutti (loro) meno che agli italiani. Il problema 
è che senza un radicale cambiamento all'interno 
di quel partito, difficilmente la sinistra riuscirà 
a trovare la forza sufficiente per incidere un 
minimo nella vita politica che permetta quella 
sterzata indispensabile a dare risposte 
imprescindibili a questo nostro povero Paese 
(e non solo).

Intanto, ci raccontano la solita storiella della 
crisi che è finita mentre le fabbriche continuano 
a chiudere e i lavoratori a perdere il lavoro. 
Quelli che ne trovano uno, non sanno per quanto ce  
l'avranno mentre sanno perfettamente che dovranno 
ridursi alla condizione di schiavismo. Lo chiamano 
progresso e futuro; alla faccia. 

Un'altra cosetta che fa un tantino incazzare, è 
la grande (si fa per dire, si intenda) discussione 
sul diritto al matrimonio per i gay. 
Missione degna della massima attenzione e 
condivisione, non c'è dubbio. Ma ho come 
l'impressione che nel frattempo ci si dimentichi 
di portare avanti, assieme alle rivendicazioni dei 
gay, anche quelle, per dirne una, delle coppie di 
fatto. Non se ne sente più parlare, com'è? Del 
matrimonio personalmente non sento alcun bisogno, 
se qualcuno (chiunque) ci tiene è chiaro che debba 
averne diritto, ma di parificare al matrimonio i 
diritti di chi semplicemente decide di vivere assieme 
ad un altro o ad un'altra mi sembrerebbe la base 
da cui poi partire per qualsiasi altra istanza. 
Magari mi sbaglio, ma c'è come una cortina fumosa 
che si cerca di creare per poi nascondere altre 
(e numericamente certo più diffuse) realtà che 
avrebbero urgente necessità di essere risolte. 
Insomma, un contentino che non si nega a nessuno. 
Forse pure papa Francesco potrebbe contribuire 
a dipanare le nebbie con dichiarazioni più chiare. 
Ma si sappia che non è certo il rappresentante di 
una chiesa che può risolvere i problemi di carattere 
etico. Non è che anche questo è compito della 
Politica? Boh, può essere che mi sbaglio. 
Che poi, sempre a proposito di diritti, a discutere 
dello ius soli siano personaggi come Calderoli 
o Salvini fa rabbrividire e dimostra chiaramente 
che questa politica non è cosa seria. 

Bruno Tassan Viol

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