Le prime telenovelas venivano programmate sulle reti di
berlusconi; pare dunque normale che continuino con lui.
Condannato è condannato, in via definitiva e dopo tre
gradi di sentenze. Di più non si può.
Non sarebbe eleggibile causa una legge mai applicata
perchè, ma questo a distanza di quasi vent’anni, si dice
troppo antiquata.
Non sarà eleggibile a causa della recente sentenza che gli
impedisce di esserlo e di un decreto (l’unico parto felice
di quel governo) emanato dall’ex ministro della Giustizia
Cancellieri durante l’ultimo governo.
In più il giovanotto (perlomeno lui sembra ritenersi tale)
è già stato giudicato colpevole in primo grado ad altri 7 anni.
Bene, a questo punto uno dice è finita. Ce lo siamo tolti dalle
balle. Cercheranno in tutti i modi di rimandare l’esecuzione
della sentenza ma da lì non si scappa.
Invece no, ancora non è detta l’ultima parola, visto che è
stato eletto da milioni di persone (sigh) non sarebbe
democratico non farlo partecipare alla vita politica del
Paese. Come se Totò Riina potesse fare politica attiva
perchè eletto da altrettanti voti senza tener conto di quello
che ha in sospeso con la legge. Come se Hitler e Mussolini
non fossero stati eletti a furor di popolo.
Allora arriva il presidente della Repubblica che chiamato
a dire la sua sulla questione (avrebbe anche potuto starsene
zitto in verità), non trova niente di meglio che dire e non dire.
Non può concedere la grazia perchè non gli è arrivata la
domanda; se tale domanda arrivasse si valuterà.
Si valuterà cosa? Le valutazioni sono già scritte nelle
sentenze di primo grado e appello, la Cassazione non ha
fatto altro che prenderne atto. Punto. Non ci fossero
elementi già sufficienti a formulare o meno (non c’è possibilità,
sia chiaro) la decisione, si potrebbe forse capire l’attesa, ma
così non è. Non c’è dubbio che il piccoletto è colpevole e di
reati gravi, non si capisce dove si potrebbero trovare
elementi che giustifichino la grazia. Bastava dire NO;
secco e finale. Invece si continua con l’ennesima e
indecente puntata che non risolve niente e rimanda alla
prossima in cui difficilmente succederà qualcosa. Intanto
il nostro rimane attaccato come una cozza al suo posto.
Poi i più intelligenti (o presunti tali) ci comunicano che
si doveva (dovrebbe?) sconfiggere il tipaccio politicamente
e non attraverso i processi. Pare di essere alla fiera del
masochismo!
Ma se la politica gli ha sempre concesso indecentemente
di fare il bello e cattivo tempo, di tenersi il suo impero
economico e mediatico attraverso i quali ha sconquassato
gli equilibri stessi della politica, se gli ha permesso di usare
soldi e media per vincere le elezioni, come cazzo si fa a
sconfiggerlo politicamente? Converremo che risulta difficilino.
Come se la Giustizia non fosse parte stessa delle istituzioni,
tanto quanto quelle politiche, e dunque politica stessa.
Francamente non si capisce, anzi sì. Si capisce che la
Giustizia così com’è dà fastidio a molti e proprio per
questo c’è chi, guarda caso il presidente della Repubblica
e un rappresentante indegno della sinistra (?) come Violante
(colui che ha pubblicamente garantito che l’impero e gli
interessi di berlusconi non sarebbero stati toccati) che
propongono di riformarla al più presto. E con la Giustizia
tutto il resto della Costituzione. Non ci si illuda che la
Costituzione possa essere solo “ritoccata” come ci
vogliono far intendere; se si modifica un tassello, si
incide su tutta la struttura.
Eccoci allora che niente si deve dare per scontato,
ecco perchè è bene prestare molta attenzione alle
prossime mosse. Perchè purtroppo ancora nulla è
definitivamente deciso.
Gelli e la P2 (berlusconi tessera 1816) stanno vincendo.
Bruno Tassan Viol
1 Comment
Ancora una giaculatoria antiberluska! Ed ancora coi padri, zii e nonni della Carta Costituzionale, e come dice la pubblicita “Di Più” con la Santa Magistratura ( ma che sia la stessa signora che mette in guardina il ladro di polli, e ai dociciliari ivari Tanzi ecc??? Mah??).
Dopo vent’anni che palle! ma com’era bello il mondo prima che il crollo del Muro tavolgesse tanti cervelli. Vota in alto a sinistra, Avanti con la DC, l’Arco costituzionale ma che bello, c’era la Partecipazione, i giovani “andavano a sinistra”, le donne “erano loro”, c ‘era l’angelo ( un pò coglione) del ciclostile.ma che bello!!
E si inciuciava in liberta chi appeso alla Statuta della Libertà chi al pennone del Cremlino, che meraviglia.
Il Pci (ed il Psiup…) vivevano di dollari russi, la DC di dollari dollari e si sapeva!!
Fra gli altri San Aldo Moro a veva le idee chiare.
Da un vecchi libro:
“Il 7 marzo 1977 cominciò in Parlamento il dibattito sullo scandalo Lockheed. Marco Pannella, tra i primi a parlare, sostenne la tesi che il responsabile delle tangenti non fosse il governo ma il Presidente della Repubblica in persona, Giovanni Leone. Ugo La Malfa si schierò dalla sua parte chiedendo le dimissioni del Presidente.
Il 9 marzo prese la parola Moro. Il presidente DC difese il suo partito dall’accusa di aver posto in essere un «regime» e difese i ministri Luigi Gui (democristiano) e Mario Tanassi (PSDI), che erano al centro dell’inchiesta. Poi replicò all’intervento di Mimmo Pinto, deputato di Democrazia proletaria, che aveva detto che la corruzione della DC era provata dallo scandalo Lockheed; per questo i democristiani sarebbero stati processati nelle piazze: «Nel Paese vi sono molte opposizioni (…); e quell’opposizione, colleghi della Democrazia cristiana, sarà molto più intransigente, sarà molto più radicale quando i processi non si faranno più in un’aula come questa, ma si faranno nelle piazze, e nelle piazze vi saranno le condanne».
Moro replicò: «Onorevoli colleghi che ci avete preannunciato il processo nelle piazze, vi diciamo che noi non ci faremo processare». (Citazione in: Atti parlamentari, VII legislatura, Parlamento in seduta comune, Resoconto stenografico della seduta dal 3 all’11 marzo 1977, p. 455).”
Ma guarda anche allora si giocava a guardie e ladri e quest’ultimi proclamavano “NON CI FAREMO PROCESSARE!!”.
Come diceva Arbore, pubblicizzando la birra: Ricordate gente, ricordate.