ci stiamo avvicinando alle feste. Così pare dalle luminarie che ormai sono già quasi dappertutto accese. E manca un mese..... natale dura due due mesi, pasqua almeno uno. E anche noi ci divertiamo un po'. Luna Park Venghino lorsignori, più gente entra, più bestie si vedono! Da questa parte potrete godervi lo spettacolo di alto prestigio, un vero miracolo di illusionismo. Il gioco dell'IMU. Con poche monete potrete provare a capire se, nell'ordine: si paga, non si paga, si paga in alcuni comuni, si paga solo se al di sopra di un certo reddito, si paga sotto mentite spoglie. Non è impresa da poco, ma il premio è all'altezza della difficoltà. Una fregatura assicurata. Dall'altro lato, tiro al bersaglio sui tre orsacchiotti parlanti. Bisogna riuscire a capire chi ne spara di meno e centrarlo con le torte in faccia. Da destra a (centro) sinistra: un sindaco per tutte le stagioni che più parla e meno lo si capisce. Infatti non dice un cazzo. Poi, al centro il biondo platinato che se si guarda bene è guidato da uno joy stick e se si guarda meglio gli spuntano i baffetti grigi. Infine, al centro sinistra (più in là non si osa) il giovanotto che a parole è disposto a fare un '48, ma che nel momento del bisogno non si nega al bene del partito. E poi invita tutti a schifarsi per la scelta fatta. Tafazziano! Con una monetina in più, si può tirare a tutti e tre, ma ci si accolla anche la spesa delle torte. Al tendone tre, si può tirare ad indovinare quale sarà la prossima legge elettorale. Qui i premi sono poca cosa; c'è solo il rischio di farsi ingannare dal gioco delle varianti e dei riferimenti al modello lux, comfort, business o basic. Dopo un primo momento di sbigottimento e allucinazione, non si faticherà a capire che cambierà 'na sega. Entrando poi in una cabina telefonica, se avete problemi con la giustizia e la galera vi fa schifo, potete provare tre numeri verdi. Uno dei tre vi collegherà direttamente con un ministro che, naturalmente se avete le conoscenze giuste e non siete dei poveri cani, vi risolverà tutti i problemini. Tenete conto che in gabbia si mangia male, fa freddino e si sta strettini (forse per mantenersi caldi) e non è certo ambiente per gagà. Se beccate i numeri sbagliati, vi accorgerete che si tratta di numeri a pagamento tipo 899... e saranno cazzi amari. Via, di corsa, alla riffa! Vi verranno stampati i “santini” per la pubblicità elettorale. Se verrete eletti, state tranquilli che verrete ben ripagati dello sforzo. Una volta entrati nei vari parlamenti, consigli regionali e consigli di amministrazione di organismi la cui utilità è ignota, potrete gozzovigliare e mettere tutto in conto spese alle istituzioni che rappresenterete. Cene, regali di natale, biglietti degli autobus, carta da culo, alberghi e ferie, TUTTO GRATIS!! In fondo, l'angolo del trasformista: alcuni signori vestiti di verde che se li guardate da davanti, assumeranno le sembianze di novelli Savonarola; se li girate, quella di George Best (“io i miei soldi li ho sempre spesi per donne, alcool e auto. Gli altri li ho sprecati”), ma un po' meno bella. Peccato che il grande George i soldi che spendeva erano i suoi, quelli dei rinnovatori della politica, i nostri. Oltre che per cravatte, camicie, fazzolettini verdi, li riconoscerete per i diplomi di laurea evidentemente contraffatti o provenienti da università giocattolo. Probabilmente anche la licenza elementare è di dubbia provenienza, ma è più difficile da riconoscere. Appena accanto, un pupazzo ad altezza naturale con capello in disordine e barbetta da personaggio delle fiabe che, se gli infilate una monetina (a voi la scelta della feritoia da usare), vi manderà per dieci volte affanculo. Non sempre a vanvera. L'attrazione del nostro circo, però, è il tunnel. Un vero classico che non ci facciamo certo mancare. Senza nemmeno accorgersi, vi ci troverete infilati. Camminerete al buio per un bel po' fino a convincervi che quella è la situazione normale; poi vi convinceranno che laggiù c'è un filo di luce. È il solito trucco per farvi agitare, prendere una zuccata in testa e finire di rincoglionirvi. In fondo c'è solo un baratro e in men che si dica, ci si ritrova a testa in giù, verso un pozzo senza fine. Ahh, attenzione; in giro c'è un nano. Fa la parte della vittima e cerca di convincervi ad essergli solidale; sbraita a destra e manca sostenendo di essere un bravo ragazzo e che i suoi guai dipendono dal gruppo di gufi che gli hanno sempre rotto le balle con le regole e le leggi del giardino in cui si è trovato installato. Lui ha sempre preferito e adottato quelle della giungla. Organizza festini con le fatine sotto l'amanita muscaria, ma preferisce quella falloide. Pare abbia fatto sparire la pentola d'oro che si trovava alla base dell'arcobaleno. Lui nega, ma della pentola (e dell'oro) non c'è traccia in giro. Colleziona volatili, falchi, colombe, civette, ma l'uccello che predilige è quello padulo. Altro pezzo che va decisamente forte del nostro spettacolo e fiore all'occhiello della moderna tecnologia, è la squadra dei robot. Un intero stormo di replicanti riusciti male, che si sono rivoltati contro il loro padrone. Riusciranno a convincervi che fanno sul serio, disposti alla morte, ma appena vedranno che il boss fa di nuovo sul serio, si cagheranno addosso e torneranno nei ranghi di corsa. Nel magazzino delle svendite, poi, troverete una varietà di occasioni irripetibili. Volete l'ENEL? Finmeccanica? ENI? I gioielli ancora a maggioranza pubblica? E le municipalizzate a prezzo da saldo? Nessun problema. Come, il referendum stravinto sulla salvaguardia dei beni comuni? Suvvia, un metodo in disuso che deve essere dismesso, anzi rottamato. Con un modesto sovrapprezzo poi, potrete assistere alla sparizione totale di un esercito di lavoratori clandestini (ma questo avrebbe anche poca importanza) cinesi (ma non solo) che lavorano 18 ore al giorno e vivono mangiano e cagano all'interno di fatiscenti fabbriche che hanno il vizio di prendere anche fuoco. Mica in Bangladesh, ma nel comparto tessile più importante d'Italia, a Prato. Sono più di 10.000. Di loro ci sono poche tracce e non si vedono mai, nemmeno con gli occhiali ad infrarossi. Tranne quando si accendono come cerini. Entriamo ora nella nave dei pirati. Basta con i vecchi trucchi alla Barbanera o Hook con tanto di cappellaccio e spada. Quelli ormai non fanno paura nemmeno ai bimbetti. Al loro posto, una schiera di banchieri e finanzieri d'assalto. Non contenti dei loro stipendi e liquidazioni da favola, cercheranno di sfilarvi anche gli ultimi spicci. Mano e occhio alle tasche dunque, che quelli mica scherzano. Ma la vera sorpresa e l'esercizio per veri esperti, si trova appena prima dell'uscita; la gigantografia di Letta da una parte e Alfano dall'altra che gira vorticosamente su sé stessa. A voi l'arduo compito di stabilire quale sia il lato destro e quello sinistro. Chi indovina, vince un altro giro dei baracconi. Se infine cercate l'uscita, è alla vostra destra. La sinistra non c'è più. Bruno Tassan Viol