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Comunicato dei profughi e richiedenti asilo del Pordenonese

Buongiorno a tutt*,
in allegato trovate il comunicato stampa che i profughi e richiedenti asilo del pordenonese presenteranno nella conferenza stampa di domani 24 aprile alle ore 16:30 presso la sede dell’Associazione Immigrati di Pordenone in Via Piave, 40/A. SIETE TUTTI INVITATI.
saluti.
Associazione Immigrati di Pordenone

 

Comunicato stampa
L’ultima strage di centinaia migranti, effetto della politica migratoria di cui lo Stato italiano e l’Europa intera sono responsabili, ha sollevato da parte delle autorità e dei media indignazione e orrore. La durata di questa ondata di crisi di coscienza – siamo pronti a scommettere – non durerà più di una settimana; poi tutto continuerà come prima, come si intuisce anche dalle varie posizioni riguardo alla “soluzione” del problema. L’ultima trovata è l’intervento “militare”, cioè la distruzione dei barconi che trasportano migranti direttamente nei luoghi di partenza. A parte tutte le questioni che riguardano la fattibilità concreta di questo tipo di intervento, quello che si deve rimarcare è la persistenza dei tentativi di affrontare la questione in termini semplicemente repressivi. Si insiste nel presentare lo spostamento di masse di persone come il risultato dell’azione di bande criminali, e non come l’effetto delle guerre e delle condizioni di povertà che colpiscono varie aree del mondo. Chi si trova in tali situazioni cerca qualunque mezzo per fuggire, e in mancanza di canali regolari e legali di ingresso in Europa, è evidente finisca nelle mani dei criminali che organizzano i viaggi. Così come è evidente che la sola azione repressiva non può modificare la situazione.
Per di più, ai migranti che hanno la fortuna di sopravvivere ai viaggi si prospetta un percorso arduo e pieno di difficoltà, indegno di un paese che si considera civile. Alla maggior parte di loro viene rifiutato lo status di richiedente asilo da parte della Commissione competente. Ne consegue che alla stragrande maggioranza rimane la prospettiva di entrare nella condizione di clandestinità, senza documenti, senza la possibilità di muoversi né in Italia né in Europa, senza mezzi di sussistenza e senza alloggio. E oltre che irto di difficoltà burocratiche e di lunghe attese, il percorso è anche incredibilmente ottuso, posto che la maggior parte dei richiedenti asilo non ha intenzione di restare in Italia. E tutto questo mentre molti comuni litigano sul numero di migranti da accogliere, oltre a non approntare piani decenti per far fronte all’evenienza. Attualmente a Pordenone e provincia i richiedenti asilo sono circa 200, e in grande maggioranza la loro richiesta di permesso di soggiorno riceve esito negativo da parte della Commissione competente.
Onde evitare il passaggio a una condizione senza via d’uscita, è necessario che i richiedenti asilo che hanno risposta negativa dalla Commissione di Gorizia ottengano un permesso di soggiorno per motivi umanitari della durata di almeno un anno dal momento della sua erogazione. Il provvedimento avrebbe costi limitati e le persone potrebbero così spostarsi e cercare soluzioni di vita e lavoro qui o altrove.
È anche necessario che siano accelerati i tempi perla definizione delle audizioni della Commissione e delle pratiche, che attualmente sono eccessivamente lunghi: non è possibile che esseri umani siano ostaggio di meccanismi burocratici che decidono della loro vita.
In ogni caso si richiede al Comune e agli istituti che operano nel campo dell’immigrazione di mettere in atto tutte le iniziative possibili affinché le persone attualmente ospitate in zona possano avere una sistemazione adeguata e dignitosa fino alla definizione positiva della loro posizione.
Sarebbe ora di prendere atto che non siamo in una fase di ennesima emergenza, ma di cambiamento epocale e l’accoglienza dovrà diventare una pratica stabile. Richiediamo quindi anche l’approvazione di una Legge Regionale sull’Immigrazione, che dia la possibilità di organizzare e curare tutto il sistema di accoglienza e integrazione di concerto con il territorio.
Il diritto di fuga da situazioni di conflitto o da condizioni di vita inaccettabili è da sempre un diritto universalmente praticato e perfettamente legittimo. È stato praticato anche da noi in altri momenti storici. Di questo deve tener conto anche la Commissione competente e abbandonare l’atteggiamento restrittivo nei confronti dei richiedenti asilo. Invitiamo rutti i cittadini consapevoli e aperti alla convivenza civile a dare solidarietà e supporto alle iniziative dei richiedenti asilo e di esercitare pressione ovunque sia possibile per la soluzione positiva e rapida del problema.

I profughi e richiedenti asilo del pordenonese

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