7 Gennaio 2017

Da Carniacque a Cafc: affare strategico, fusione obbligata, o privazione dell’acqua per la montagna e de profundis per la sua autonomia?

Mi trovavo ad Udine, il 16 dicembre 2016, a presenziare ad una conferenza stampa dei Comitati di difesa territoriale della montagna e per l’acqua pubblica. Il titolo dell’incontro era il seguente: “La fusione per incorporazione di Carniacque spa in Cafc spa: antefatti, fatti, prospettive, responsabilità. La politica centralizzatrice regionale ha prodotto un’ulteriore depauperamento della montagna, della sua autonomia, della sussidiarietà”. Purtroppo avendo mille cose da fare, non sapendo dove si trovasse di preciso il palazzo della Regione, non avendo autobus ad orario ravvicinato e dovendo quindi andare a piedi, giunsi in ritardo, ma abbastanza in orario per sentire l’intervento di Franceschino Barazzutti, che sottolineava come, a suo avviso, le scelte regionali non fossero in linea con l’autonomia legislativa della Regione Fvg, e come fosse importante riproporre i referendum, tra cui quello per l’abrogazione della legge regionale n.5 del 15 aprile 2016, bocciati dalla regione stessa. Alla fine dell’incontro, come agli altri presenti, mi furono consegnati, in fotocopia, dei documenti, tra i quali vi era una “Lettera di intenti” fra Cafc (Consorzio acquedotto per il Friuli Centrale) e Carniacque, datata 10 ottobre 2016, composta da 7 facciate, tutte sottoscritte in modo autografo ma illeggibile, come il testo stesso. ֎ Sono stanca, […]