4 Ottobre 2013

STORIA DI UN IMPOVERIMENTO OPERAIO

Sono entrato nel mondo del lavoro nel Giugno del 1988, ereditando una serie di diritti, conquistati dalla generazione lavoratrice precedente, che consentivano ad un operaio di poter vivere un’esistenza dura ma dignitosa, permettendosi di realizzare i piccoli sogni nel cassetto: costituire una famiglia, acquistare una casa, di tanto in tanto distrarsi con qualche svago. Nell’Ottobre del 1993, subito dopo aver concluso il servizio militare obbligatorio, sono stato assunto alla Natuzzi ed ho imparato a produrre divani. All’epoca lo stato sociale aveva già subito qualche battuta d’arresto, l’anno prima, infatti, era stata abrogata la cosiddetta scala mobile, quel sistema macroeconomico fondato sull’indicizzazione delle retribuzioni al tasso d’inflazione. Così, ciò che era un diritto acquisito, ovvero l’adeguamento automatico della paga dei dipendenti al crescente costo della vita, diventava solo un dato da rivendicare verso i datori, riuscendo, solo dopo aver attuato scioperi e concesso qualche sconto, ad ottenere parte dell’aumento spettante. Purtroppo, il depauperamento del welfare state è continuato anche negli anni seguenti, il diritto ad andare in pensione veniva, ad ogni riforma susseguitasi, procrastinato ad un età sempre più avanzata e con un importo relativamente inferiore, sono state introdotte nuove tipologie di assunzione, con l’unica caratteristica comune di rendere il rapporto […]