E’ proprio un uovo quello che ci vuole.
Ma non un uovo sodo
e neanche un uovo d’oro
e smalti di Fabergé
e tanto meno l’ovetto che a volte
mettono nella calza della befana.
Intendo un uovo di legno chiaro,
cirmolo o faggio, grande, da infilare
nella calza, la mia, fino al tallone
finché si affaccia al buco nel cotone
e te ne offre una visione netta.
E allora via con l’ago e il filo blu
a suturare il foro
per ridare decoro a quella parte
che si scopre tra scarpa e pantalone
lieto se più rammendi meno spendi.
Così resisti alla moda usa e getta,
così risparmi non comprando il nuovo,
così non sprechi il tempo che ti resta
viaggiando per mare o per foresta.
Sebastiano Comis