La Nato siamo anche noi Ho letto recentemente un articolo di Piero Bevilacqua sul tema della Nato, apparso su Manifesto (15.10.2016). L’ho trovato ampiamente condivisibile per ciò che riguarda l’indicazione della necessità di una uscita da tale organizzazione obsoleta e fuori tempo. Bevilacqua infatti scrive chiaramente che “…Il passo che un vero statista dovrebbe compiere è uscire dalla Nato…”. Parole di buon senso. Il problema, nel ragionamento dell’autore, è che tutta la responsabilità e l’interesse per la belligeranza oscena e criminale della Nato sembra nei fatti scaricata sugli Stati Uniti. Sergio Romano ha recentemente dichiarato che “…L’industria delle armi americana controlla la politica estera dell’Occidente. Schäuble dice bene, serve un esercito europeo (…) La sola scelta di sicurezza per l’Europa dovrebbe essere quella della neutralità. L’Europa non può essere una potenza militare interventista e aggressiva (…) Credo che se l’Europa scegliesse la strada della neutralità metterebbe in discussione l’esistenza della Nato…” (http://www.linkiesta.it/it/article/2016/01/09/sergio-romano-putin-ha-ragione-la-nato-non-ha-piu-senso/28851/). Ma questa idea di neutralità, che sembra accomunare Romano e Bevilacqua è piuttosto aleatoria: l’industria bellica europea (e non solo quella bellica) è a sua volta una potente lobby ben inserita nei governi e nelle forze armate. Il Sipri ci dice che il mercato globale dei sistemi d’arma […]