Ho l’obbligo di assumermi la responsabilità per la revoca,all’ultimo momento, della disponibilità della Casa del Popolo, data al Coordinamento Genitori Democratici, per un incontro elettorale con i candidati sindaci al Comune di Pordenone.
Pieno rispetto, solidarieta e condivisione delle storiche e attuali battaglie del Coordinamento in difesa della scuola pubblica e della Costituzione e quindi nessuna preclusione a dargli spazio ora e in futuro per iniziative alla Casa del Popolo.
La Casa del Popolo è di proprietà dell’ Associazione che ne porta il nome e che nel suo statuto fa esplicito riferimento all’indisponibilità a dare spazio a persone, gruppi, associazioni, ecc. che si richiamino al fascismo, al razzismo e alla xenofobia.
Quello che conta e fa la differenza nella disponibilità per oggi è il contesto, per cui forze politiche, candidate a gestire il Comune di Pordenone, non si rivelano immuni da derive neofasciste, razziste, xenofobe.
“Di notte tutti gatti sono bigi”, e di notte infatti (e non solo) vengono svolti gli atti insultanti verso la Casa del Popolo (scritte e foto). Ma io penso e intendo riaffermare invece che esistono i colori e le differenze. Questa posizione, salvo il mio rammarico per aver messo in difficoltà il Coordinamento Genitori Democratici, potrà forse dare adito a “polveroni”, a polemiche e strumentalizzazioni come succede sempre quando si ha “la pretesa”, di questi tempi, di assumere posizioni chiare e non equivoche.
la presidente Elena Beltrame
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Comprendo assolutamente questa decisione. Il mio sostegno alla Casa del Popolo e a chi la rappresenta
Alessandro Sperotto