Non si capisce bene cosa fare; se incazzarsi, ignorare, non perdere tempo, vomitare…. la dimostrazione di assoluta inconsistenza di questa nostra classe politica (perlomeno della sua stragrande maggioranza) ha raggiunto livelli che si presumevano inarrivabili. L’unico partito che potrebbe realmente stabilire un’inversione di tendenza, visto il numero ancora notevole di votanti, della sinistra (almeno potenziale) facendole recuperare un minimo di credibilità, è ridotto alla completa vacuità. Anzi, peggio ancora, all’appoggio di qualsiasi malefatta pur di salvare un governo la cui politica ci porterà allo sfacelo. Senza contare le innumerevoli spaccature degne più di un sistema feudale che di un partito. Con il prossimo segretario (o candidato alla presidenza del consiglio) che si ispira nientemeno che alla terza via di Blair! Fu un vero successo, no?
Neppure di fronte a responsabilità oggettive di un suo importante (solo per la centralità di quel ministero) ministro, il Parlamento ne chiede la sfiducia. Obbliga un suo precedente ministro a dimettersi a causa di reati ben minori, ma nemmeno si sogna di fare altrettanto con un fantoccio (né con la ministra Bonino che, seppure minori, di responsabilità ha le sue) piazzato dal vero signore (per usare un eufemismo) della politica italiana. D’altra parte le avvisaglie c’erano già ai tempi dell’operazione “rendition”, quando si passò allegramente sopra al rapimento di Abu Amar lasciando campo libero ad un gruppetto di spie (mancavano loro solo occhiali e baffi finti) di compiere i loro misfatti appoggiati dai nostri servizi. Meno male che allora ci fu un magistrato che si impuntò seguendo le tracce lasciate in abbondanza (segno evidente della tranquillità in cui si operò) dagli autori del sequestro e si arrivò alla loro (purtroppo inutile) condanna. È di ieri la notizia che il capo del gruppetto è stato fermato a Panama, ora vediamo che dirà il nostro governo…. Forse è per questo che se si arriverà a cambiare la Costituzione, così anche l’indipendenza della Magistratura verrà come minimo ridimensionata. E non si raccontino balle in merito.
Un vice presidente del Senato che nonostante le parole ritenute insopportabili in qualsiasi altro Paese, non viene dimesso e rimane tranquillamente al suo posto. Almeno Caligola aveva nominato, secondo quanto si racconta, senatore un cavallo; noi siamo rimasti all’asino.
Un presidente della Repubblica (si scusino le minuscole per i ruoli ricoperti da questi signori) che ormai impazza e decide cosa deve e cosa non deve essere fatto; nemmeno occorre cambiare la Costituzione, il presidenzialismo c’è di fatto. Se solo si pensa alle occasioni perse in fase di votazione per eleggere un Presidente degno, non si può che darsi dei pirla.
Gli F35, dunque si compreranno, complimenti per la scelta. Ci doteremo di bussolotti che pagheremo una cifra che ancora si ignora, ma che costeranno una montagna di soldi solo per far contenti gli speculatori, i corrotti, l’industria degli armamenti statunitense, e la politica estera di quel paese. Ma ovviamente sarà fatto in funzione del diffondersi della democrazia. Di esperimenti in giro ce ne sono mica pochi, e tutti risoltisi in disastri inenarrabili.
In Italia ci sono 5 milioni di poveri in canna (quelli per capirsi che nemmeno hanno la disponibilità di soldi per comprarsi il pane), quasi il 10% della popolazione nazionale, e di una politica economica non dico equa, ma un minimo decente, non c’è traccia.
Quei quattro euri recuperati non si bene come, saranno usati per finanziare le grandi opere di cui si sente un’enorme necessità. Magari non noi, poveracci, ma quelli pronti a calare come avvoltoi su quella manna sono lì, pronti a dividersi nel solito modo quanto a disposizione. Tav, Expo, tornerà di moda il famigerato ponte? Nel frattempo il territorio, i beni culturali, il nostro più prezioso patrimonio si sbriciola.
Intanto si discute su alcune variazioni dei contratti di coloro che lavoreranno all’Expo; probabilmente si pensa che quelli in atto siano troppo generosi nei confronti di chi fa già fatica ad arrivare a fine mese con un lavoro che non si sa fino a quando ci sarà.
Se il futuro che si immagina (anzi, pardon, il progresso visto che chi se lo sogna si definisce progressista) è questo, c’è di che stare allegri. La Grecia insegna. Nonostante anche chi ha voluto l’applicazione di regole che evidentemente avrebbero portato quel Paese alla rovina ammetta che qualche erroruccio in effetti c’è stato, si continua imperterriti. Addirittura c’è qualche imbecille (Schauble, ministro delle finanze tedesco) che si dice sorpreso dei progressi di quello Stato. Bella vista, complimenti! Forse gli piace lo spettacolo dei 25.000 lavoratori pubblici che stanno per essere licenziati.
In effetti la Grecia non è altro che un laboratorio dove si esperimenta un modello che, se non ci saranno troppi incidenti, verrà tranquillamente replicato anche da noi, e non solo. Ma è il mercato che lo vuole, altrimenti ci bastona. Come se il compito di un governo e della politica non fosse quello di combattere questo mercato infame e oltraggioso nei confronti della società e della persona. Ci hanno raccontato per anni che l’economia di mercato si sarebbe autoregolata portando benefici diffusi. Io sento solo un gran bruciore di culo!
E non si venga a raccontare che non ci si può fare nulla, si tratta di una balla colossale; non ci sono certo soluzioni facili, ma ci sono un fracco di idee e di proposte alternative portate non da un cretino come il sottoscritto, ma da economisti premi Nobel che meriterebbero (scusate l’ovvietà) ben altra attenzione. Persino Paul Krugman del NYT, continua, inascoltato da anni, a scrivere che si stanno facendo un mucchio di stupidaggini e che bisogna cambiare strada (naturalmente indicandone la via). Non risulta che il NYT sia un giornale di tendenza comunista, diciamo che rappresenta quella che in un contesto come quello degli Usa si definisce corrente moderata.
E invece, qui, niente si muove; si continua a governare (si fa per dire) fregandosene totalmente delle promesse fatte in campagna elettorale e della volontà di chi ha votato. Che certo non avrebbe immaginato di stare in compagnia di una destra volgare e assoggettata solo al volere e alla soluzione dei problemi del capo. Vedremo quando, a fine Luglio, la Cassazione si esprimerà nei confronti del processo Mediaset. Cosa si inventeranno tra una decina di giorni sarà una sorpresa; forse per quello non se ne parla, si vuole mantenere alta la curiosità.
Sennò che sorpresa sarebbe?
Bruno Tassan Viol