Uomini in fuga, come una serpe che scappa nascondendosi in mezzo ai rovi; ecco cio’ che rimane dell’esercito che per 5 anni ha terrorizzato due stati, la Siria e l’Iraq. Poco se si confronta con l’enorme fetta di terreno che passava sotto la denominazione di “Califfato”. Poco anche in termini assoluti se riferiti allo spietato controllo diretto del territorio, ma comunque piu’ di quanto ci venga ufficialmente comunicato. A meno che non si prenda in considerazione solo la parte ad est dell’Eufrate, quella controlata dall’SDF e dalla coalizione e gestita dalla Self Administration. In realta’ basta spostarsi di poco, ma sull’altra sponda del fiume per verificare che la situazione e’ diversa e che ci sono alcune sacche ancora sotto il controllo militare dell’Isis e che ancora resistono ai tentativi del governo di Damasco e dei suoi alleati di cacciare i barbanera anche da quell’area. Il loro numero non si conosce con precisione, centinaia, qualche migliaio…. da queste parti i numeri si danno facilmente; come per esempio quelli relativi ai combattenti rimasti intrappolati a Baghuz che un giorno erano qualche centinaio e il giorno dopo diventavano 5.000 per poi non essere piu’ quantificati alla fine. Ma non e’ questo il problema; […]