Anche Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, è caduto nel tranello del solito tormentone estivo: dove sono i pacifisti? (riproduco l’articolo in fondo, ripreso dalla newsletter di: http://www.controlacrisi.org/) Si tratta di un quesito tipico da “politica da osteria”; vi comprendo anche il “mondo dell’informazione”, ormai trasformatosi in una variabile noiosissima del “grande fratello” orwelliano. Esso sottintende una valutazione grossolanamente qualunquistica di cosa sia il pacifismo, caricaturalizzato come un gruppo di frikkettoni piazzaroli, dediti a ciondolare da un luogo all’altro, vociando inutilmente contro questo e quello. Vorrei rivelare un segreto occultato scientificamente alle turbe di velinari, di commissari tecnici da bancone d’osteria e di “esperti strategici”: recente specializzazione dei già citati beoni fancazzisti, che ammorba in sempre più fitta schiera questo paese; paradossalmente, visto che gli italici eserciti non hanno mai vinto una guerra che fosse una (salvo di preferenza sparare contro le proprie popolazioni civili). Rivelazione 1: i pacifisti sono persone come tutti gli altri, che lavorano, si arrabattano, e pure (finché dureranno le eredità degli avi, i cosiddetti “garantiti” o “privilegiati” che hanno avuto ancora un salario, stipendio o pensione, prima del ritorno al bracciantato precario di massa) si divertono od almeno cercano di rilassarsi. Ed il fatto […]