Fra i libri donati alla Biblioteca Civica di Pordenone, le riviste storiche e i molti ricordi della sua vita di insegnante e preside, i volontari della Casa del Popolo che stanno dando una mano per riordinare tutto il materiale documentario della casa di Teresina Degan, hanno trovato anche un quaderno a righe. Niente di speciale, solo il quaderno a righe di seconda elementare di un bambino dligente e con qualche incertezza nella scrittura che – secondo i severi parametri del tempo – meritava un semplice 6- a fronte degli 8 che prendeva nei contenuti dei suoi testi.
Il quaderno risale al 1956 ed è di un bambino (di allora) di Roveredo in Piano. Ai volontari è sembrato naturale leggerlo! e scoprire così ad esempio al
2 febbraio 1956, (riporta diligentemente lo studente) “Oggi fa proprio freddo! Il termometro segnava -8 e anche -10. I vetri della nostra scuola, questa mattina erano ghiacciati, ed anche a casa mia”;
4 febbraio, Diario: ” In Europa, causa il freddo sono morte cento persone. La radio ha annunciato che nevica su quasi tutta l’Europa”.
7 febbraio: “mentre entravo nell’aula il vento non mi permetteva di chiudere la porta” e “la nostra maestra ha trasportato i banchi vicino alla stufa per tenerci caldi”;
16 febbraio “Oggi siamo venuti a scuola dopo tre giorni di vacanza causa il freddo intenso”
È “la nevicata del secolo” del 1956 ancora oggi ricordata come la più intensa del XX secolo in Europa (vedi su Wikipedia) che ci viene così riportata dal quaderno del giovane allievo.
Insomma un evento di portata continentale raccontato da un cronista locale di 7 anni.
Pochi giorni prima (come NON cambiano le cose!) leggiamo: “Oggi i reattori non sfrecciano nel cielo, perché i piloti avranno pensato di lasciare in pace la gente.”
La storia ha avuto il suo fine naturale: sul quaderno c’erano nome e cognome ed è bastata una telefonata per ritrovare il ‘bambino’ di allora, oggi ingegnere di 63 anni, ma ancora residente a Roveredo!
Commosso ha riavuto il ‘suo’ quaderno: Teresina Degan era stata la sua maestra in prima e seconda elementare e, pur essendo poi passato in collegio – dalla terza elementare fino al diploma – aveva continuato a vederla fino a poco prima della morte. Un ricordo quindi non solo personale ma anche di una ‘maestra’ davvero eccezionale a cui era rimasto sempre affezionato