3 Agosto 2016

DA BOLOGNA A BAGHDAD PASSANDO PER KABUL E DINTORNI

Giusto l’altra sera stavo guardando uno speciale sulla strage di Bologna di ormai 36 anni fa. Quelle scene di corpi, alcuni straziati, altri urlanti cercando soccorso erano terribili. Quelle scene a cui nell’ultimo periodo ci siamo purtroppo abituati, le stesse conseguenti all’ennesimo attentato jiahdista. Oppure quelle che ci fanno meno male e ci colpiscono con minor effetto, ma identiche nella loro straziante realtà; l’unica differenza è che quei corpi martoriati non appartengono generalmente a nostri connazionali o a persone occidentali, ma a poveracci che hanno subito la malasorte di nascere e crescere in luoghi sfigati. Anche loro spesso vittime di attentati della stessa matrice, della stessa natura, ma di cui mai sapremo nomi o conosceremo dettagli relativi alla loro vita. Ancora più spesso vite spezzate dagli effetti della guerra, dalle bombe che cadono dal cielo e non guardano in faccia nessuno, ordigni lanciati da bombardieri con le nostre insegne ma che se non cadono in testa a qualcuno di noi, ci fanno l’effetto di un refolo di vento. Forse la discriminante passa attraverso la definizione dell’evento; un conto è se lo definiamo terrorismo, altro è se lo chiamiamo effetto collaterale. Spiegare tale fine differenza a chi quella guerra la subisce, […]