2 Giugno 2015

“Compiacersi di essere dispiaciuti”: un recensione interessante

Compiacersi di essere dispiaciuti Nathan Thrall, giornalista del New York Times, fa parte dell’International Crisis Group per il NordAfrica ed il Medio Oriente; vive a Gerusalemme. Qui una sua recensione, tradotta da Sebastiano Comis, del libro di Ari Shavit La Mia Terra Promessa: Israele, trionfo e tragedia, Sperling & Kupfer, 2014; apparsa su London Review of Books. Il testo di Shavit – afferma Thrall – ha avuto un gran successo in America tra i sionisti liberali: “Divisa equamente tra ricordi, storia popolare e polemica, “La mia terra promessa” porta pesanti argomenti contro la soluzione dei due stati, ma non da una delle due posizioni politiche tipicamente associate a questa conclusione, l’estrema sinistra e l’estrema destra. Fornisce invece una luce per vedere nel pensiero di una larga parte degli elettorato israeliano, quell’amorfo e conflittuale centro che, dopo il fallimento di Oslo, la seconda intifada e i problemi conseguenti al ritiro da Gaza nel 2005, si è rivolto verso la destra, pur senza identificarvisi completamente.” Thrall sottolinea il ‘coraggio’ di Shavit nel riconoscere come esemplare della nascita dello Stato di Israele il massacro di Lydda – compiuto dall’esercito israeliano nel 1948 (200 morti civili, espulsione degli abitanti e distruzione del villaggio per […]