6 Novembre 2016

Glosse ad un NO socialista

1. L’insistenza con cui lo stesso Renzi sgrida gli oppositori della “sua” revisione costituzionale di “stare al merito” è eloquente. Non è il merito l’oggetto della “sua” revisione costituzionale. Sono le dimensioni politico-culturali e socio-economiche che la sorreggono ad essere oggetto delle continue forzature parlamentari da circa 18 mesi a questa parte e dell’imminente consultazione referendaria. 2. Non esiste un “combinato disposto” dicono i sostenitori della revisione sulla base di una lettura solo formale, se non formalistica dei quesiti – accorpati, come noto, nella stessa unica scheda che voteremo. E stavolta hanno ragione. I combinati disposti sono più di uno. Non solo revisione costituzionale più Italikum. Ma anche queste due più allargamento della forbice sociale in Italia, più la mancata rappresentanza dei ceti popolari e del mondo del lavoro dipendente e di chi il lavoro lo cerca, più desindacalizzazione di quello stesso mondo, più affermazione di una visione atomica e anomica del lavoratore (lasciato solo nella stessa regolazione contrattuale col datore di lavoro) più più più. L’elenco potrebbe continuare ma i lettori di studiosi nient’affatto estremisti (Ruffolo, Gallino, Stiglitz, Piketty e altri fino alla campagna Sbilanciamoci) sono già ben edotti a proposito. 3. In una società già di per sé […]