di Gian Andrea Franchi Genocidio? “Humanae actiones non ridere, non lugere, neque detestari sed intelligere”. Penso che queste parole, tratte dall’Ethica di Baruch Spinoza, un ebreo che d’identità etnico-religiose e dei loro tormenti aveva esperienza diretta, siano perfettamente appropriate alla scena che, l’undici luglio scorso a Potoçari, frazione di Srebrenica, si svolgeva sotto i miei occhi. Era il giorno della sepoltura dei resti, riesumati annualmente, delle vittime del massacro di Srebrenica dell’undici luglio 1995. Colpiva anche in questa cerimonia il suo carattere accentuatamente islamico. Mi veniva in mente quello che aveva detto il vecchio amico di Sarajevo, vissuto lì da sempre, anche durante l’assedio della città: di non aver mai visto prima in pubblico donne velate. Ho detto massacro e non genocidio. Provo, infatti, antipatia per il termine genocidio. Per vari motivi, in parte anche oscuri. Un motivo evidente è che non mi piace usare un termine giuridico. Un concetto giuridico si riferisce a un’istituzione che ha il potere di definire e possibilmente imporre il rispetto e l’esecuzione delle sue disposizioni. In questo caso l’istituzione è l’ONU, fonte principale del diritto internazionale. Per dirla eufemisticamente, il comportamento dell’ONU non è sempre apprezzabile. Meno che mai in questo caso, in cui forze […]