6 Febbraio 2015

FOIBE ROSSE A MONTEBELLUNA

FOIBE ROSSE A MONTEBELLUNA. Francesco Cecchini   L’istituzione, il 10 febbraio di ogni anno, di una «giornata della memoria dell’esodo dall’Istria, dall’Istria, da Fiume e dalle coste dalmate» – con la legge 92 del 30 marzo 2004, approvata dalla Camera con il voto favorevole del “centro-sinistra” guidato dagli allora Ds (che nel maggio 2003 avevano presentato una propostadi legge in tal senso, firmatari il segretario Piero Fassino, LucianoViolante e il deputato Alessandro Maran eletto nel Friuli-VeneziaGiulia) – è un oltraggio alla Resistenza.Una “memoria condivisa” che in realtà cancella ogni distinzionestorica e politica fra fascismo e antifascismo. La storia non si può eliminare, né strumentalmente riscrivere a colpi di leggi. Si può anche rinnegare, certo, ma cambiare no. Montebelluna, Treviso, è un luogo privilegiato, per alcune ragioni (, presenza attiva della FGDV, complicità sostanziale dell’ amministrazione leghista e vuoto d’ iniziativa antifascista), per quel revisionismo che falsifica la Resistenza dei popoli al nazifasismo. Il revisionismo, anche quello locale, si sfoga, innanzitutto, in occasione del 10 febbraio, giorno del ricordo. 2012. Il 10 febbraio l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Comitato provinciale di Treviso) per non dimenticare i giuliani dalmati morti nelle foibe, ha commemorato, con il sostegno dell’amministrazione Lega Nord e […]