Inviata a: direzione.veneto@trenitalia.it Stamane, come tutte le mattine da anni, sono salito a Pordenone sul treno 2442 per Udine, dove lavoro. E, come tutti i giorni da anni, ho dovuto vestirmi, provenendo dall’esterno, vista la “climatizzazione” spaventosa delle carrozze. Nelle quali, su questo come su quasi tutti gli altri treni, sono possibili solo le due funzioni (manco fossero un computer): “spento” (con soffocamento da chiusura ermetica) oppure “acceso”, con funzionamento che alterna la modalità ghibli sahariano a quella bora balcanica. Con l’arricchimento di rumori da fonderia, visto che evidentemente le ventole funzionano a modo loro. (Dimenticavo le eccezioni: che sono poi quelle carrrozze dell’alta velocità trasformate in frigorifero, dove almeno uno si mette direttamente cappotto, berretto di lana e sciarpa(. E’ questo il motivo per il quale il sottoscritto – certo in numerosa compagnia – da anni immemorabili vive vestito da bagnante dall’autunno alla primavera, per poi coprirsi da primavera all’autunno, con tanto di malattie da raffreddamento che i nostri nonni pativano solo durante i freddi inverni senza riscaldamento domestico. Stamane sono entrato – solo ! – nel vagone di prima classe, vuoto pneumatico e, guarda caso, l’unico dove non ci fosse rumore ed il clima fosse accettabile. Ovviamente ne […]