23 Gennaio 2014

Se vent’anni vi sembrano pochi…

Non mi pare così strano che il ministro della Difesa Mario Mauro proponga l’ingresso degli immigrati nell’esercito con la “carota” della cittadinanza: già il suo omologo Antonio Martino faceva analoga proposta almeno una decina d’anni fa mentre questa “novità” completerebbe coerentemente la realizzazione del Nuovo Modello di Difesa. Giulio Marcon, su “Il Manifesto” del 1° gennaio, avvertiva che con una possibilità del genere le nostre forze armate diventerebbero molto simili a quelle statunitensi ma la realtà è che sono già state riorganizzate sul modello anglo-americano da almeno vent’anni. Il reclutamento della truppa volontaria, infatti, è sempre avvenuto attingendo dalla disoccupazione, tra le classi sociali più disagiate e non a caso principalmente nel mezzogiorno. Nonostante questo serbatoio sociale sia mantenuto piuttosto capiente le forze armate sembrano essere sempre al limite di una crisi di vocazione ossia hanno serie difficoltà ad assicurarsi l’avvicendamento ed è per questo che periodicamente si ripropone l’ingresso degli immigrati nelle fila militari. Come per gli F35, sarebbe anche questo un chiaro segno di “modernità” e di “responsabilità” verso i nostri alleati. Il nuovo esercito professionale è stato realizzato per fornire il contesto giuridico adeguato alla necessità di muovere direttamente la nostra forza militare per difendere o acquisire […]