7 Marzo 2014

L’8 marzo e l’aborto in Veneto

L’aborto, il momento più esclusivo di affermazione di volontà da parte di una donna, dà l’esatta misura del livello di oppressione delle donne nel sistema capitalistico: la legislazione borghese (che sull’argomento riesce a sbizzarrirsi in restrizioni e tempistiche ai limiti del ridicolo) lo rende strumento ideale per relegare maggiormente la donna nella sua funzione riproduttiva, soprattutto in questo momento in cui per la crisi economica è necessario “liberare” posti di lavoro in favore degli uomini e sopperire ai tagli ai servizi sociali con manodopera gratuita. In molti Paesi è ancora una pratica illegale, in altri si sta cercando di ridurne fortemente l’applicazione, come in Italia dove è ostacolato dalla massiccia diffusione dell’obiezione di coscienza da parte dei medici: l’analisi di alcune situazioni recenti dimostra come sia funzionale all’oppressione femminile, quanto qualsiasi altra forma di violenza. Punto avanzato di questa offensiva contro l’aborto è il Veneto, corresponsabile anche il Partito Democratico.   La situazione in Veneto.   Il 6 giugno 2013 è stata presentata un’importante mozione contro l’inesorabile processo di vanificazione della legge 194, che regola l’interruzione volontaria di gravidanza e il diritto di autodeterminazione di donne e uomini. Precedentemente una mozione simile era stata presentata da SEL alla Camera. Lo […]