Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra.... e io scappo, fuggo senza sapere dove. La mia casa non c'è più, corro finché ho fiato ma prima o poi dovrò fermarmi. Non so dove, ma certo è che non posso tornare indietro. Qui si spara, le bombe cadono dove non lo sanno nemmeno loro, figuriamoci io. Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra..... e io ho fame, sete e quest'anno il raccolto non c'è, bruciato dalla siccità che ha fatto sparire anche l'acqua. Chi mi aveva promesso lo sviluppo ha avvelenato la mia terra. Me ne devo andare, dove non so; forse dove ci sarà un po' d'acqua e un pugno di riso. Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra.... e io sono in mare assieme a tanti altri. Non so da dove arrivano tutti, alcuni dalle mie stesse parti. Non ci conosciamo, ma sappiamo cosa ci unisce. Non ci importa di rischiare, è da tempo che lo facciamo e stare stipati in questo cesso di barca non ci preoccupa ormai. Dove andiamo non sappiamo, ma dovrebbe essere bello; lavoreremo e, così almeno ci dicono, staremo meglio di prima. Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra.... e io ho cinquant'anni, ho sempre lavorato, ho sempre pensato che tutto fosse a posto. Ora non più, la fabbrica è chiusa se la sono portata non so dove, ma troppo lontano per me. Non sono solo, ma ciò non mi consola; i miei figli non possono sapere, ma nemmeno io so come fare. Mi dicono che c'è uno spiraglio, ma arriva l'inverno e non vorrei che da quello spiraglio entrasse solo aria fredda. Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra.... e io ancora lavoro, ma non so fino a quando. Per farlo, mi respiro tutta la merda che la mia fabbrica produce. Non sono il solo, tutti la respirano, ma io di più. Mi dicono che non ci sono problemi, che forse dovrei smettere di fumare per stare meglio. Ma i miei compagni muoiono, i miei concittadini anche, e loro non fumavano. Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra.... e io sto in galera, non ho fatto niente di speciale, non ho il permesso di soggiorno e non capisco perché me l'hanno tolto. Ho perso il lavoro come tanti, troppi e ora mi hanno preso anche quel pezzo di carta. Con me ci sono altri, per tirare a campare vendevano qualche busta, un po' di fumo. Siamo in tanti, tutti poveracci e siamo il doppio del n ormale; di gente importante non ne vedo, forse stanno in altre celle, meno piene, chissà. Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra.... e io sono malato e dovrei curarmi; ho prenotato una visita di cui ho estrema urgenza, mi hanno detto che sarebbe meglio e più veloce se la pagassi. Ma non ho una lira. Lo Stato è indebitato, ma io non ricordo d'avere scialato. Dove sono i soldi che mi hanno sempre preso? Dicono che sono finiti, ma sento che ce ne sono invece per comprare aerei da guerra, che in giro ci sono cattive persone da cui difendersi. E alcuni sono invece vergognosamente più ricchi. Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra.... e io domani non so che fare, ho chiesto lavoro ma mi hanno detto che non ce n'è. La cassa integrazione è finita, ma le bocche da sfamare sono rimaste, le bollette sono da pagare, la casa non è più mia ma io ci avevo già messo un mucchio di soldi, è cominciata la scuola e i libri dei ragazzi costano uno sproposito. Giro giro tondo, casca il mondo casca la terra..... e io domani entro in banca armato e grido: tutti giù per terra! Bruno Tassan Viol