Sempre peggio
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Saldi di fine stagione
24 Settembre 2013

Stiamo arrivando alla frutta, ma troveremo il tavolo desolatamente vuoto.

Giro giro tondo, casca il mondo, casca la 
terra....
e io scappo, fuggo senza sapere dove. 
La mia casa non c'è più, corro finché ho 
fiato ma prima o poi dovrò fermarmi. Non so 
dove, ma certo è che non posso 
tornare indietro. Qui si spara, le bombe 
cadono dove non lo sanno nemmeno loro, 
figuriamoci io.
Giro giro tondo, casca il mondo, casca 
la terra.....
e io ho fame, sete e quest'anno il raccolto 
non c'è, bruciato dalla siccità 
che ha fatto sparire anche l'acqua. Chi 
mi aveva promesso lo sviluppo ha 
avvelenato la mia terra. Me ne devo andare, 
dove non so; forse dove ci sarà un 
po' d'acqua e un pugno di riso.
Giro giro tondo, casca il mondo, casca la 
terra....
e io sono in mare assieme a tanti altri. 
Non so da dove arrivano tutti, alcuni 
dalle mie stesse parti. Non ci conosciamo, 
ma sappiamo cosa ci unisce. Non ci 
importa di rischiare, è da tempo che lo 
facciamo e stare stipati in questo 
cesso di barca non ci preoccupa ormai. 
Dove andiamo non sappiamo, ma dovrebbe 
essere bello; lavoreremo e, così almeno 
ci dicono, staremo meglio di prima.
Giro giro tondo, casca il mondo, casca 
la terra....
e io ho cinquant'anni, ho sempre lavorato, 
ho sempre pensato che tutto fosse a 
posto. Ora non più, la fabbrica è chiusa 
se la sono portata non so dove, ma 
troppo lontano per me. Non sono solo, ma 
ciò non mi consola; i miei figli non 
possono sapere, ma nemmeno io so come fare. 
Mi dicono che c'è uno spiraglio, ma 
arriva l'inverno e non vorrei che da quello 
spiraglio entrasse solo aria 
fredda.
Giro giro tondo, casca il mondo, casca la 
terra....
e io ancora lavoro, ma non so fino a quando. 
Per farlo, mi respiro tutta la 
merda che la mia fabbrica produce. Non sono 
il solo, tutti la respirano, ma io 
di più. Mi dicono che non ci sono problemi, 
che forse dovrei smettere di fumare 
per stare meglio. Ma i miei compagni muoiono, 
i miei concittadini anche, e loro 
non fumavano.
Giro giro tondo, casca il mondo, casca la 
terra....
e io sto in galera, non ho fatto niente 
di speciale, non ho il permesso di 
soggiorno e non capisco perché me l'hanno 
tolto. Ho perso il lavoro come tanti, 
troppi e ora mi hanno preso anche quel 
pezzo di carta. Con me ci sono altri, 
per tirare a campare vendevano qualche 
busta, un po' di fumo. Siamo in tanti, 
tutti poveracci e siamo il doppio del n
ormale; di gente importante non ne vedo, 
forse stanno in altre celle, meno piene, 
chissà.
Giro giro tondo, casca il mondo, casca 
la terra....
e io sono malato e dovrei curarmi; ho 
prenotato una visita di cui ho estrema 
urgenza, mi hanno detto che sarebbe 
meglio e più veloce se la pagassi. Ma non 
ho una lira. Lo Stato è indebitato, ma 
io non ricordo d'avere scialato. Dove 
sono i soldi che mi hanno sempre preso? 
Dicono che sono finiti, ma sento che ce 
ne sono invece per comprare aerei da 
guerra, che in giro ci sono cattive 
persone da cui difendersi. E alcuni sono 
invece vergognosamente più ricchi.
Giro giro tondo, casca il mondo, casca 
la terra....
e io domani non so che fare, ho chiesto 
lavoro ma mi hanno detto che non ce 
n'è. La cassa integrazione è finita, ma 
le bocche da sfamare sono rimaste, le 
bollette sono da pagare, la casa non è 
più mia ma io ci avevo già messo un 
mucchio di soldi, è cominciata la scuola 
e i libri dei ragazzi costano uno 
sproposito. 
Giro giro tondo, casca il mondo casca 
la terra.....
e io domani entro in banca armato e 
grido: tutti giù per terra!

Bruno Tassan Viol

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