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Io lo conoscevo bene… Sonetto.

Negli anni Settanta si credeva ancora di cambiare il mondo,

guadagnando tempo tra volantinaggi, assemblee e manifestazioni.

Di solito, o eri della Fgci, oppure extraparlamentare. Ma

qualcuno si iscriveva direttamente al Partito come assessore.

 

Non essendoci in Italia i corsi di marxismo-leninismo,

si preparava a fare il funzionario studiando filosofia.

Apparentemente Marx. Ma le sezioni “seguite” avevano

l’impressione che fosse lo Stalin delle Grandi Purghe.

 

Assai tempo dopo, il Partito scopre le primarie,

che vengono vinte da una femminista e da un (ex) operaio.

Ma poi chissà come, loro spariscono dalla lista,

ed in Regione ci vai tu.

 

Un assessore berlusconiano aveva commissariato per malefatte

la più grande cooperativa sociale (pure berlusconiana).

Poi sei arrivato tu, e le ispezioni non si son fatte più. E,

per par condicio, hai dichiarato “profit” mezzo no profit.

 

Come assessore al lavoro, sei stato il pupillo di Confindustria.

Poi sei andato ai lavori pubblici, dedicandoti a ponti e strade.

In una pausa tra Trieste e Roma, hai fatto il consulente d’impresa,

visto che avevi finalmente imparato un mestiere.

 

Ma ad ogni buon conto,per non morir di fame,

hai fatto causa alla Regione,

meglio un solido vitalizio da ex assessore,

che essere pagato ad ore.

 

Oggi che sei senatore, te la prendi con gli emigranti,

proprio tu, battezzato Vic nella belga Charleroi.

Da maschio, avresti tolto il velo anche alle mie nonne,

facendole sentire nude, a causa del loro senso del pudore.

 

Desidereresti scegliere tu tra i migranti chi è più o meno in basso:

ma come puoi capire la differenza, tu che stai troppo in alto?

Tu, ex comunista, vorresti negar loro una telefonata a casa,

solo per raccattare voti nella palude razzista.

 

Ma una buona notizia almeno c’è:

non c’è il tuo nome, tra i piddini del Comitato per il “No”

alla controriforma anticostituzionale.

Forse per la sinistra c’è ancora una speranza?

 

In ogni caso, fattelo dire:

mi fai ormai schifo,

grigio

gigidimeochenonseialtro.

 

Caino

4 Comments

  1. Sebastiano Comis ha detto:

    Parlare di terrorismo islamista mi sembra una stupidaggine. L’IS è un movimento politico,non religioso, prodotto da cento anni (l’accordo Sykes-Picot del 1916) di invadenza dell’Occidente con la pretesa di sostituirsi all’impero Ottomano come dominatore del vicino e medio oriente e poi all’impero britannico in Pakistan e Afghanistan). A forza di invadenza, invasioni, guerre, colpi di stato, espropriazioni coloniali, destabilizzazioni e abbattimento di regimi sgraditi, l’Occidente è riuscito a unificare le opposizioni nazionali e a creare un Frankenstein cucito insieme da un formale richiamo all’Islam, nel quale però gli attentatori sono i primi a non credere. Niente da dire sulla necessità di prevenire e reprimere le attività terroristiche, ma lo sbaglio è quello di insistere sulla natura religioso-tribale del fenomeno, negandone – per puro pregiudizio razziale – le istanze politiche.

  2. Gian Luigi Bettoli ha detto:

    Sinistra e sinistri.

    Purtroppo il Nostro continua a definirsi di “sinistra”, termine evidentemente quanto mai lato ed onnicomprensivo. Sarà il caso di iniziare una pulizia del linguaggio, rigorosamente cartesiana (o wittgensteiniana), altrimenti le parole non hanno più significato.

    Nel merito: dire che il terrorismo è solo islamico è una semplificazione che viola i dati della realtà. L’assassino norvegese che ha sterminato decine di giovani dell’internazionale socialista era nazista, e non islamico, e così pure qualcuno degli attentatori dei giorni scorsi in Baviera. E che dire dei nazisti ucraini che hanno insanguinato l’Europa orientale? (oppure non ci interessa, perché non è “veramente” Europa?). E che dire dei massacri fondamentalisti indù contro i musulmani indiani, oppure delle persecuzioni “buddiste” contro i musulmani in Birmania, e così avanti? O Sonego è ignorante, oppure è strumentale: visto che è notoriamente persona colta, propendo per la seconda.

    Aggiungerei qualche altra cosa “caratterizzante”. La prima è l’attuale fenomeno di assassinio di massa degli afroamericani da parte dei poliziotti statunitensi. La seconda, ben più estesa, è il fenomeno del terrorismo occidentale, con i suoi droni che ammazzano un po’ in tutto il Terzo Mondo, come versione “angelicata” delle operazioni di “polizia internazionale” e di “esportazione della democrazia”. Ovviamente il fatto di bombardare popolazioni civili con aerei senza pilota è solo un aspetto delle politiche neocoloniali che hanno letteralmente distrutto interi paesi, dall’Afganistan all’Iraq, dalla Libia alla Siria e, perché non ricordarlo, alla Jugoslavia. Per la quale non uso l’ “ex” di prammatica, visto che tutti questi post-stati del mondo post-89 sono “ex stati”.
    Letti in questa chiave, gli avvenimenti odierni sono più efficacemente collocabili in quella Terza Guerra Mondiale cui, a parte il sottoscritto che non conta molto, accenna tale papa Francesco. E quindi il giudizio su Sonego come esponente di quella “nuova destra” (neo)liberal-(neo)colonialista è inevitabile.

    Quanto ai paragoni con le vicende riguardanti il Pci e le Br degli anni ’70, glieli lascio: non mi paiono meno semplificatori delle analisi odierne.

    —-
    Allego per conoscenza l’articolo apparso sul MV del 2 agosto scorso, a pagina 2:

    IMMIGRATI LA SINISTRA CI RIPENSI
    L’INTERVENTO
    di LODOVICO SONEGO Gli attentati di questi giorni confermano – ce n’era bisogno? – che il terrorismo islamico costituisce un problema globale dal quale nessun Paese è immune e che è questione di lunga durata; si tratta semmai di essere conseguenti a tale constatazione tanto in Occidente che negli stessi Paesi a prevalente o totale religione musulmana. Qui ci occuperemo dei primi e non dei secondi partendo da una constatazione ulteriore che va acquisita tanto dalle società occidentali che dalle comunità musulmane ospitate: non è vero che tutti i musulmani sono terroristi, sarebbe una menzogna e un pessimo errore politico affermarlo, è vero invece che l’ondata di terrorismo mondiale alla quale stiamo assistendo è di matrice musulmana. Questo dato di fatto non può essere eluso nè da chi ospita nè dagli ospitati, con tutte le conseguenze necessarie, e – attenzione – la presa d’atto non può tradursi nell’auspicio generico che qualcuno, chissà dove, la traduca in scelte politiche e di comportamento. La presa d’atto deve tradursi in comportamenti istituzionali e sociali in ogni comune della nostra stessa regione, dalla giunta regionale e dalle prefetture in giù. Qui ed ora. In questo contesto va chiesto alle comunità musulmane del Fvg di compiere in modo formale e con trasparenza il passo della condanna del terrorismo islamico dando atto esplicito della sua matrice. La natura di quel terrorismo ha da essere parte integrante del pronunciamento oppure la condanna non c’è. E, ulteriormente, la condanna è credibile se le comunità musulmane del Fvg avviano un programma di collaborazione con lo Stato italiano per combattere quel terrorismo, non è possibile contrastare efficacemente il terrorismo se la comunità dalla quale nasce, o può nascere, non scende in campo. E’ una constatazione con conseguenze rilevanti tanto per le istituzioni italiane che per le comunità musulmane in Italia. Pongo questi problemi alla presidente del Fvg, ai prefetti, ai sindaci, alle comunità musulmane della regione. Va da sè che indirizzo lo stesso sollecito al premier Renzi e al ministro Alfano per la dimensione nazionale. Anche la sinistra deve prendere atto. Parlo di quella perché è la mia appartenenza e di quella mi curo. La sinistra deve prendere atto senza equivoci culturali, che poi diventano politici e di governo, della natura di quel terrorismo ricordando la sua propria storia e il terrorismo degli anni di piombo. Riconoscere la natura del terrorismo è la premessa per batterlo. Gli assassini delle Brigate Rosse furono terrorismo di sinistra e quel fenomeno fu contrastato con successo dallo Stato dal momento nel quale la sinistra iniziò a combatterlo a viso aperto riconoscendo che si trattava di un figlio per quanto esecrabile del proprio seno anzichè facendo finta di nulla. Il terrorismo di sinistra fu battuto quando il Pci scese in campo nelle fabbriche, nelle piazze e con i propri caduti. Dico ancora una volta che il terrorismo non si combatte senza l’impegno della comunità da cui sorge. Sull’immigrazione la sinistra deve inoltre evitare affermazioni sbagliate come quelle recenti di Gianni Torrenti (8 giugno 2016); l’assessore ha affermato che in regione gli immigrati serviranno per pareggiare il calo demografico degli italiani: “Dovranno essere almeno 200 mila gli immigrati, di qualsiasi etnia”. E’ un errore. In primo luogo perché chi governa (anche la Regione) ha il dovere di affrontare la questione demografica italiana (del Fvg) varando convincenti politiche di natalità degli italiani non certo affidandosi all’immigrazione; in secondo perché le dichiarazioni dell’assessore provocano una diffusa ostilità nei confronti dello sforzo delle istituzioni per gestire l’emergenza immigrati e quindi rendono assai più difficile lo stesso lavoro della Regione. Non parlo della destra perché in materia di immigrazione non ha nulla da insegnare e non l’ho mai vista in piazza contro il terrorismo nero. *senatore Pd

  3. Sebastiano Comis ha detto:

    Ma aspettiamo il finale, quando il protagonista si riscatta…

  4. Sebastiano Comis ha detto:

    Più che un sonetto sembra un soneghetto.
    Sonego è lo sceneggiatore di ‘Una vita difficile’
    chi meglio di lui poteva interpretarla
    di nuovo dopo Alberto Sordi?

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