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Qualche semplice domanda irriverente ai guerrafondai da salotto

Dedicato a chi, dal salotto di casa sua, di fronte al teleschermo, oppure comodamente accomodato  alla tastiera di qualche diavoleria internet-dipendente, proclama ai quattro venti che vorrebbe andare in guerra qua e là, per ripristinare il diritto (quale? quello di ammazzare altra gente? di violentare donne? di distruggere case private, posti di lavoro, servizi sociali e beni culturali patrimonio dell’umanità? di disperdere al vento pezzi di armi bio-chimico-nucleari di distruzione di massa, ad iniziare dalle proprie scorregge? … e si potrebbe continuare).

Come diceva il Gramsci, odio gli indifferenti, ma molto di più odio quelli come Mauro Corona, che anni fa disse che avrebbe voluto andare in Afganistan con gli alpini. Perché non ci è andato, così magari saltava su una mina, meglio se di fabbricazione italiana (una delle “nostre” eccellenze industriali) ?

Ma veniamo alle domande:

Prima: perché mai non ho sentito la voce di qualche guerrafondaio rivendicare un intervento occidentale in Congo (l’ex Zaire), dove i morti hanno passato da molti anni i 3 milioni (ormai quasi quanto gli ebrei nei lager nazisti), senza che nessuno in occidente muova un dito? Che sia perché “sono negri”, come dicono i nazileghisti?

Seconda: perché nessuno chiede a tal proposito l’incriminazione dei governanti Usa, visto che l’aggressione in Congo avviene da parte di loro protetti, come i governanti ugandesi e ruandesi?

Terza: come mai si parla ora delle armi chimiche di Assad in Siria – così come prima si parlava delle armi di Saddam Hussein in Iraq – ma nessuno negli anni ’80 criticava lo stesso Saddam per l’uso abbondante di quelle stesse armi chimiche nell’aggressione per procura contro l’Iran (oltre che contro i curdi entro le proprie frontiere)? Per la cronaca: furono più di un milione di morti.

Quarta: come mai oggi si attacca da West la Siria di Assad, mentre andava benissimo la sua partecipazione alla prima Guerra del Golfo contro Saddam Hussein?

Quinta: come mai si parla di pace in Siria e nessuno ricorda che il Golan, regione siriana, è occupato illegalmente dal 1967 da Israele?

Sesta: come mai, a dispetto di decine di risoluzioni dell’Onu che condannano l’occupazione della Palestina, gli innumerevoli crimini contro l’umanità, l’uso di fosforo bianco nei bombardamenti terroristici, gli assassinii di dirigenti stranieri ovunque altrove, a Israele non lo minaccia mai nessuno?

Settima: come mai si parla delle armi chimiche in Siria (che non ha firmato il relativo trattato di non proliferazione) e non delle 200 bombe atomiche di Israele (che non ha firmato il trattato di non proliferazione atomica) ? E nessuno propone per il Nobel per la Pace l’obiettore di coscienza Mordechai Vanunu, che rivelò al mondo l’esistenza dell’atomica israeliana e da quei servizi segreti è stato rapito in Italia, incarcerato e torturato fino ad oggi?

Ottavo: a quale titolo trattano delle armi chimiche siriane i governanti Usa e Russia, visto che loro ne hanno enormemente di più, e non le hanno distrutte (pur avendo firmato il relativo trattato di non proliferazione) ?

Nove: perché si accusa il governo siriano di utilizzare le armi chimiche (con la stessa credibilità, immagino, di quando gli Usa rivolsero analoghe accusa a Saddam Hussein, rilevatesi poi un falso dichiarato del clerical-repubblicano Bush e del social-guerrafondaio Blair, modello oggi per tale Renzi) e si applica il silenzio stampa su chi, come la procuratrice Carla Del Ponte, dice che le armi chimiche le hanno usate gli oppositori ? E, aggiungiamo noi, c’etrano forse pure i consiglieri militari Usa presenti in Giordania, gli Israeliani che volano impunemente su Siria e Libano, ed i vari fondamentalisti islamici arruolatisi nell’opposizione siriana?

Decima: qualcuno vuole forse spiegarci perché in passato Israele ha appoggiato la crescita di Hamas a Gaza, contro le componenti laiche e di sinistra dell’Olp; perché gli Usa & c. hanno utilizzato i vari fondamentalisti islamici in Afganistan (non solo Al Quaida) contro i sovietici ed i rivoluzionari locali; perché continuano ad utilizzare le “truppe di terra” di Al Quaida, dalla Libia all’Egitto alla Siria, contro partiti e regimi laici?

E si potrebbe continuare. Ovviamente le domande non troveranno mai diritto di cittadinanza nel “grande fratello” della disinformazione Raiset.

Gian Luigi Bettoli

 

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