De rattibus loquendo …
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Che fare? (nel frattempo, c’è chi sfratta i pro-Tav)
24 Agosto 2016

Protesta-tipo per le Ferrovie (ex?) dello Stato

Inviata a: direzione.veneto@trenitalia.it

Stamane, come tutte le mattine da anni, sono salito a Pordenone sul treno 2442 per Udine, dove lavoro. E, come tutti i giorni da anni, ho dovuto vestirmi, provenendo dall’esterno, vista la “climatizzazione” spaventosa delle carrozze. Nelle quali, su questo come su quasi tutti gli altri treni, sono possibili solo le due funzioni (manco fossero un computer): “spento” (con soffocamento da chiusura ermetica) oppure “acceso”, con funzionamento che alterna la modalità ghibli sahariano a quella bora balcanica. Con l’arricchimento di rumori da fonderia, visto che evidentemente le ventole funzionano a modo loro. (Dimenticavo le eccezioni: che sono poi quelle carrrozze dell’alta velocità trasformate in frigorifero, dove almeno uno si mette direttamente cappotto, berretto di lana e sciarpa(. E’ questo il motivo per il quale il sottoscritto – certo in numerosa compagnia – da anni immemorabili vive vestito da bagnante dall’autunno alla primavera, per poi coprirsi da primavera all’autunno, con tanto di malattie da raffreddamento che i nostri nonni pativano solo durante i freddi inverni senza riscaldamento domestico.
Stamane sono entrato – solo ! – nel vagone di prima classe, vuoto pneumatico e, guarda caso, l’unico dove non ci fosse rumore ed il clima fosse accettabile. Ovviamente ne sono stato scacciato da una giovane bigliettaia. Per di più convinta di essere su un Italo, visto che affermava anche che le FS sono private (ovviamente non è stata capace di rispondere alla mia domanda: su chi potesse esserne il proprietario, oltre al sottoscritto cittadino italiano sfruttato da un servizio indecoroso e per di più angariato psicofisicamente).
Non pretendo che assumiate persone per le manutenzioni, o acquistiate nuove vetture (che, per altro, funzionano male come le precedenti). Ma almeno leggetevi qualche lettera d’insulti, che ve la meritate.
Gian Luigi Bettoli

 

Ovviamente, poi, vi arriverà una risposta di questo tipo (la ferroviera sopra richiamata diceva pure che bisognava scrivergli per posta, con tanto di tempo perso, francobollo a proprio carico e distruzione inutile di qualche albero per la carta e la busta…):

 

Gen.le Cliente la ringraziamo per averci contattato, le risponderemo nel più breve tempo possibile.

Nel caso in cui abbia utilizzato questo indirizzo di posta  elettronica  per l’inoltro di reclami, richieste di rimborso, informazioni sull’orario/servizio ferroviario le rammentiamo che la sua richiesta non potrà essere evasa e che la stessa dovrà essere inoltrata utilizzando uno dei seguenti canali:

– Informazioni sull’orario e servizio ferroviario rivolgersi presso biglietterie ed Uffici Assistenza Clienti in stazione,  al call center 892021, o sito internet www.trenitalia.com

– Rimborsi rivolgersi presso biglietterie ed Uffici Assistenza Clienti in stazione

– Reclami rivolgersi presso biglietterie ed Uffici Assistenza Clienti in stazione oppure compilare il form cliccando sul link

http://reclami-e-suggerimenti.trenitalia.com/Reclami/Anagrafica.aspx

Cordiali Saluti

Trenitalia S.p.A.

Divisione Passeggeri Regionale

Direzione .le Cliente questa casella di posta elettronica non è utilizzabile per l’inoltro di reclami, richieste di rimborso, informazioni sull’orario/servizio ferroviario. Si avvisa, pertanto, che eventuali richieste in tal senso non verranno  evase.

 

Mica credevate che si facesse sul serio? Neanche ci fosse ancora qualcuno che crede al fatto che questi facciano poi qualcosa nel concreto!

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