Un gruppo di 61 pacifisti, tra cui nomi noti del mondo politico, accademico, culturale e sociale, lancia un’iniziativa per indire, in occasione dell’annunciato super-referendum day del 27 novembre di quest’anno, un referendum consultivo sulla continuazione o meno dell’appartenenza della Repubblica di Slovenia all’alleanza NATO. In questi 21 anni di militanza la situazione geostrategica e in termini di sicurezza in Europa è cambiata notevolmente e molti di noi ritengono che quanto stia facendo quest’alleanza metta la nostra sicurezza piu’ in pericolo che non assicurarcela. Sulla scia dell’aggressione russa all’Ucraina e della guerra che ne è seguita, la NATO si coinvolge sempre di piu, ovviamente in difesa del Paese aggredito, ma con approcci che già spingono verso un confronto diretto con la Federazione Russa, confronto che ogni persona di buon senso sa bene in cosa degenererebbe.
Secondo gli ultimi sondaggi, il sostegno dell’opinione pubblica a questa adesione è diminuito drasticamente nel nostro Paese rispetto al referendum del 2003, quando si decise di accettarla. Se cosi’ e’, chiediamo venga verificato in modo formale e credibile. Da qui questa iniziativa, che abbiamo inserito anche nel portale Petizioni.online, per ottenere più sostegno o firme.
https://www.peticija.online/e_jih_bo_osem_naj_bo_e_deveti_o_natu_poziv_javnosti
Aurelio Juri
SLOVENIA E REFERENDUM: CE NE SONO OTTO, CE NE SIA PURE UN NONO, SULLA NATO ! – APPELLO PUBBLICO
Cari cittadini della Repubblica di Slovenia,
21 anni fa, al referendum del 23 marzo 2003 per decidere le alleanze internazionali del Paese, abbiamo scelto di aderire all’Unione Europea a grande maggioranza, quasi il 90% dei voti, mentre per le NATO i consensi sono stati decisamente minori ma comunque maggioritari – 66%.
Dopo due decenni, dopo aver vissuto molte esperienze e acquisito conoscenze su ciò che comporta e significa far parte specie della seconda delle due integrazioni, non ultimo l’ingente spesa per gli armamenti che oggi, nonostante l’aumento del 3.300% degli acquisti negli ultimi 4 anni rispetto al 2014/18, è ancora al di sotto del 2% del prodotto interno lordo richiesto dall’Alleanza, e si aggira appena sopra l’1,3%, l’opinione pubblica slovena è cambiata notevolmente. Forse anche per la consapevolezza che la politica della NATO, con la sua costante espansione verso i confini della Russia e la conseguente provocazione di un senso di minaccia nella prima superpotenza nucleare del mondo, espansione che ha indirettamente generato l’aggressione all’Ucraina e la guerra in corso, ci fa sentire piu’ in pericolo che non protetti. Infatti, recenti sondaggi nella stessa NATO hanno dimostrato che il 66% del 2003 si ridurrebbe oggi a una maggioranza risicata, 52 per la precisione, con solo il 46% degli intervistati che crede ancora che questa adesione riduca la possibilità di un attacco al nostro Paese e solo il 24% che sostiene un aumento delle spese militari – i contrari stanno al 25%! A quanto pare la maggioranza sulle spese militari non si e’ espressa.Recentemente, il movimento Voce della Gente è ricomparso con un appello di KLAS – l’iniziativa ecosocialista “Per la Pace e la Solidarietà”, firmato da altre 100 e più organizzazioni della società civile, che chiede, tra l’altro, di limitare gli investimenti in attrezzature militari e di indire un referendum sull’appartenenza alla NATO, ovvero se mantenerla o uscirne.
Dopo le otto iniziative referendarie presentate alla Camera di stato dai partiti parlamentari, anche sul consenso degli enti locali circa l’accoglienza e la sistemazione temporanea degli immigrati clandestini sul loro territorio, che si terranno nel super-referendum del 27 novembre di quest’anno, sarebbe auspicabile, responsabile e di principio che la società civile chiedesse un ulteriore verifica di come la pensa l’elettorato nazionale circa la nostra militanza nell’Alleanza Nord Atlantica.
Chiediamo alla Voce della Gente, a tutte le organizzazioni della società civile che collaborano con essa e, insieme a loro, al Partito della Sinistra, – la Levica, che ha nel suo programma politico l’uscita dalla NATO, di iniziare a raccogliere insieme il numero di firme necessario per poter chiedere l’indizione anche di questo nono referendum.
Come promotori e firmatari di questo appello faremo la nostra parte anche nella raccolta delle firme.
Sottoscrivono: Aurelio Juri, Uroš Lipušček, Matjaž Hanžek, Spomenka Hribar, Danijel Rebolj, Emil Milan Pintar, Božidar Flajšman, Josip Rastko Močnik, Rudi Rizman, Matjaž Kmecl, Miloš Šonc, Maja Breznik, Igor Polajnar, Andrej Mašera, Marijan Kotar, Todor Dmitrovic, Franco Juri, Dragan Petrovec, Polona Petek, Ljuba Miljuševič, Polona Frelih, Mira Kofler, Miran Kofler, Franc Žnidaršič, Pavel Jamnik, Franjo Žagar, Janez Šmajdek, Vena Šmajdek, Polona Jamnik, Stane Lunder, Dragica Lunder, Ernest Vodopivec, Stana Vodopivec, Marjan Kotar, Janez Černač, Jože Šafranič, Brane Gruban, Mira Hladnik, Miran Hladnik, Matjaž Švab, Lano Doplak, Zdenka Kovačič Debeljak, Maca Jogan, David Lončarek, Boris Nemec, Majda Nemec, Ernest Požar, Alenka Nose, Mirko Barkovič, Iva Žigon, Maksimiljan Poljanšek, Tomaž Čopi, Žiga Šubic, Milan Kozinc, Darinka Kozinc, Pero Mijatovič, Andrej Pajnič, Dušan Kaplan, Janez Turk, Miha Butara
Un’auto intervista di Aurelio Juri, già sindaco di Capodistria, parlamentare sloveno ed europeo, sulla deriva bellica in corso vista dalla Slovenia.
https://www.youtube.com/watch?v=rkf9HzUKzmQ
Per far mente locale sul personaggio e le sue posizioni pacifiste, suggerisco la lettura sul suo blog dell’articolo postato a questo indirizzo:
http://aureliojuri.blogspot.com/2014/05/aurelio-juri.html
Un cordiale saluto da Alessandro Caspuzzo, Trieste, Tavola per la Pace Fvg
1 Comment
Quando si votò in Slovenia nel 2004 eravamo a marciare per la Pace proprio ad Aviano, in diecimila !