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Un prete ruvido

Venerdì 5 dicembre, alle 20.45, all’Auditorium Concordia di Pordenone, i Papu presentano il loro spettacolo “Un prete ruvido. Monsignor Lozer parroco di Torre“. Con la collaborazione (anche) della Casa del Popolo di Torre, storica istituzione del movimento operaio e principale antagonista dell’energico dirigente cattolico. Ci pare sportivo, a più di un secolo dall’arrivo di don Lozer a Torre, onorare la memoria di chi cercò in ogni modo di avere ragione degli avversari anarchici, radicali, socialisti e comunisti: senza riuscirci, a dispetto di una vita di lotta implacabile su ogni terreno (dal sindacato alla cooperazione, dalla politica al lavoro ecclesiale).
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4 Comments

  1. Gian Luigi Bettoli ha detto:

    Lo spettacolo invece è stato molto bello. Ne è emersa la tribolata vicenda di un prete “ruvido”, per l’appunto, che si fece confinare dalla Curia concordiese nella “fossa dei leoni” della Torre operaia, rossa ed anticlericale, per passarvi più di mezzo secolo di vita “in partibus infidelium”. Forse meglio che in ogni altro contesto è apparsa la forza della “roccaforte del socialismo”, come la definì il rimpianto Roberto Barraco. Ed i Papu, in questa loro prova così diversa dal solito, hanno dimostrato di essere attori tanto validi nell’arte drammatica, che in quella comica nella quale si sono affermati nel quarto di secolo della loro attività.

  2. Francesco Cecchini ha detto:

    In tempi nei quali circola il musical mistificatorio di Simone Cristicchi sulle foibe, mi sembra, tutto sommato, innocuo uno spettacolo su questo prete anticomunista, ma, sembra, sensibile alle ingiustizie sociali. Il racconto di Gigi Bettoli sulla aggressione del prete a Degan e Da Corte il primo maggio 1912 e sull’ immediato poi e’ significativo su chi sia stato Don Lozer. Mentre il musical di Cristicchi ha circolato e circola in tutta Italia non credo che lo spettacolo su questo Don Lozer andrà molto in giro. Personalmente, mentre ho assistito a Magazzino 18 con il quale bisogna confrontarsi per demistificarlo, non mi passa nemmeno per la testa di vedere ed ascoltare un Prete ruvido del duo I Papu.

  3. Gian Luigi Bettoli ha detto:

    Cara Laura,
    il tuo commento mi pare inutilmente settario, e per di più rivelatore di scarsa conoscenza delle vicende non solo di don Lozer, ma del movimento operaio pordenonese. Su cui, a volerli leggere, ci sono molti testi, a partire da quelli di Teresina Degan (che sono ancora disponibili in qualche copia presso la Casa del Popolo di Torre). Si parva licet, è sempre possibile leggersi “agratis” la mia tesi su internet: http://www.storiastoriepn.it/wp-content/uploads/LIBRO1.pdf e http://www.storiastoriepn.it/wp-content/uploads/LIBRO2.pdf
    Quanto a don Lozer, è tanto vero che fu feroce avversario del movimento operaio “laico” di Torre e del Pordenonese, quanto sincero organizzatore del movimento sindacale, cooperativo e politico cattolico. Non evitando – in certe fasi: il movimento modernista; la costruzione della prima Democrazia Cristiana di Murri, che elesse proprio qui vicino, a Spilimbergo, il suo unico deputato; le “barricate di Torre”; la Resistenza, la lotta contro speculazioni Dc come la costruzione della “casa di riposo subacquea” di Viale Treviso, inabissata dalle alluvioni del 1965 e 1966 – di avvicinarsi agli amati-odiati avversari.
    Anche se il “mito” di don Lozer si alimenta di troppa leggenda e di tanti pressapochismi, non possiamo dimenticare il parroco che finì al confino in Sardegna per la sua opposizione alla guerra, e quello che, nel secondo dopoguerra, benedì la lapide ai martiri comunisti Moras e Sartor (che ancora campeggia davanti alla Casa del Popolo) e solidarizzò pubblicamente con il segretario della Fgci Giovanni Migliorini, arrestato per antimilitarismo.
    In buona sintesi: don Lozer non fu il prete codino ed ottuso che pensi tu (ispirandoti ad altri esempi), ma un sanguigno e spesso intollerante servitore di “Santa Madre Chiesa”, disciplinato esecutore ed interprete delle oscillazioni vaticane… a sinistra quando conveniva ad un papa temporalista; contro l’ “inutile strage” quando la Santa Sede non voleva scontentare né i massoni Savoia né i cattolicissimi Asburgo; pro o contro il fascismo a seconda delle trattative per il Concordato. Insomma: il capo politico “clericale”, e poi “popolare” ed infine “democristiano”, con il passare delle epoche (fino al precoce protagonismo nella scissione sindacale, che lui promosse già nel 1946, senza attendere il 1948).
    Un personaggio tutta’altro che assimilabile alla sinistra, in ogni caso, ma anche un vero dirigente, che non va ridotto ad un don Camillo di periferia, e di cui va pure rispettata l’amarezza per un dato incontestabile della sua vita: in più di mezzo secolo Torre rimase sempre rossa ed anticlericale. Poi ci fu la deindustrializzazione, l’omologazione… ma questa è un’altra storia, che va oltre don Lozer.

  4. Non ho capito il perché di questo ricordo di uno dei tanti preti ferocemente anticomunisti, antianarchici, anti movimento cooperativo socialista, anti… tranne che anti ricchi del luogo, e pro “ las bigotas, (…) che in ta l’aga santa a si ongin la grifa ogni dì”, (le bigotte che ogni giorno si bagnano la mano con l’ acqua santa) ma che sono anche “madracs ca spudin e a spelin ogni cristian ma a prein ma so anima plan con la rugin in tal cur” (serpi che sputano e spelano vivo ogni cristiano, salvo poi pregare piano per la sua anima, con il risentimento nel cuore) per dirla alla Giorgio Ferigo, e pronti a sostenere solo i cattolici rigorosamente di pensiero simile al proprio. Ci furono preti, non tutti, che si augurarono che i socialisti non trovassero lavoro, don De Roia fu contento che 4 di sinistra fossero mandati al confino, nel periodo della prima guerra mondiale, e dovremmo ricordare il prete o chi al confino ci andò? Io, abitante a Tolmezzo, in primo luogo vorrei sapere chi avversava detto sacerdote, chi erano i socialisti, i comunisti, gli anarchici, i cooperatori, che agirono a Torre. Se si vuol invitare ad uno spettacolo, capisco, ma pubblicizzarlo così…Ricordare uno solo per i motivi scritti qui….e ricordarlo perchè era fra i tanti…

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