Settembre si avvicina, l'estate è agli sgoccioli, forse non solo l'estate e con quel mese dovrebbe (si sa che in questi casi il condizionale è d'obbligo) essere presa dal Senato la decisione sul triste caso del nostro eroe per antonomasia. Sono al vaglio, indipendentemente dalla decisione dei senatori, alcune ipotesi che permettano di accontentare le insane pretese dei suoi ascari che non ne vogliono sapere della condanna d efinitiva a cui il loro capo è stato sottoposto. Pena: la caduta del governo. Detto che a mio avviso questa sarebbe un'ottima occasione per liberarci da quell'accozzaglia che ci sta guidando verso il disastro, varrebbe la pena di capire meglio cosa se ne pensa in giro. Napolitano, nonostante una patina di integrità morale ed etica con cui si sta avvolgendo, pensa seriamente a come uscire dalla situazione senza concedere la grazia (tecnicamente al momento impossibile perché dovrebbe essere chiesta direttamente dal condannato, che in questo modo ammetterebbe la colpevolezza), ma optando per una clemenza che non si capisce bene come potrebbe essere indirizzata ad un personaggio del genere e con quale motivo. Violante ed altri geni: nemmeno vale la pena di parlarne. Altra soluzione avrebbero come risultato (e forse sarà così) di portare la decisione, attraverso una montagna di cavilli (tipo il chiedere parere alla Consulta sull'applicabilità del decreto Cancellieri) che a detta dei maggiori esperti costituzionalisti sarebbero impraticabili, alle calende greche e alla fine arrivare alla scadenza della stessa condanna. Ultima trovata, l'amnistia. Bene, non è da oggi che da più parti (non da tutte, alla destra non è mai interessata fino ad ora) si chiede un intervento del genere per rimediare un minimo alla disastrosa situazione di tribunali e carceri, ma un intervento del genere in questo momento significherebbe ridare la libertà al nostro condannato. O no? Dipende. Se si lasciassero fuori dall'amnistia reati quali la frode fiscale (reato che non annovera grandi numeri tra i carcerati) si otterrebbero almeno tre risultati: il primo è che il nostro al capone non ne trarrebbe giovamento, due che si lancerebbe un messaggio in controtendenza con la cancellazione di alcuni reati tipo falso in bilancio fatti sparire da questa destra indecente, tre che si darebbe respiro sia ai tribunali che alle carceri. Certo l'amnistia significherebbe poco se non accompagnata da una riforma della giustizia seria e non ad personam. Intendo dire che leggi assurde come la Bossi Fini (non dimentichiamo figlia della Turco Napolitano) e della Fini (ancora lui..) Giovanardi, andrebbero eliminate oppure i posti liberati dall'amnistia sarebbe presto rioccupati e si tornerebbe punto a capo. Naturalmente ciò contribuirebbe a rendere l'Italia un Paese un attimo più civile, ma questo è un dettaglio. Questo interessa in realtà a pochi, non mi pare ci sia un dibattito granché aperto sulle questioni, salvo qualche lancio più o meno d'effetto. Chiaro che se il varo del provvedimento ha bisogno dei due terzi dei voti in parlamento, senza una mirata attenzione nei confronti del maggior interessato, la destra mai approverebbe. E qui si apre un'altra questione, tutta di sinistra (definiamola genericamente). Su “il Manifesto”, Fabozzi sostiene che è necessario essere coerenti con le proprie idee, e fin qui nulla da obiettare. Nell'articolo, dice che è indispensabile inserire tra i reati anche quelli di interesse diretto di berlusconi (altrimenti il provvedimento, ripetiamo, mai passerà) perché solo in questo modo molta gente ne beneficerà e finalmente la tanto agognata (dalla sinistra) amnistia passerà. E se poi il berlusca ne trarrà il maggiore vantaggio e ce lo ritroveremo in mezzo alle balle ancora non si sa bene per quanto, pazienza. Insomma, è doveroso rimanere coerenti con le proprie idee anche se questo porterà (principalmente, mi permetto di sostenere) beneficio al nostro delinquente più illustre e lo rimetterà in corsa per la vita politica da cui, finalmente, è stato (quasi) escluso. Ciò che Fabozzi, e con lui molti altri, dimentica è che in questo modo, per rimanere coerenti, si accetta un pericolosissimo ricatto, altrettanto nefasto che rinunciare alle proprie idee. Se si desidera rimanere fedeli alle proprie opinioni, si corra il rischio; basterebbe fare in modo (se si vuole davvero inserire il reato di frode fiscale tra quelli amnistiati) che chi beneficia di tale vantaggio, non abbia diritto a presentarsi nelle liste elettorali per un periodo da definire. E comunque rimango dell'idea che un atto del genere (abbiamo già visto in un recente passato di indulto) non risolverebbe per niente il problema; lo sposterebbe solo per un po' di tempo. Dunque, prima si cambino le leggi e poi si proceda pure per l'amnistia; quella giusta. Oppure lo si faccia in tempi brevi anche successivi, ma mi sa che sarà dura. Prima di fare gli eroi, pensiamoci un attimo. Quanto sopra per quanto riguarda la situazione nostra, italiana. Se poi andiamo ad annusare l'aria che tira in giro per il Mediterraneo, uno se ha il naso fino non può non sentire il puzzo tremendo che si respira. L'Egitto da qualche giorno è un po' più tranquillo, ma le centinaia (migliaia probabilmente) di morti segnano un precedente che non porterà a nulla di buono. I fratelli mussulmani sono stati decapitati del l oro comando ed avranno bisogno di riorganizzarsi; il fatto che da più di ottant'anni hanno vissuto in clandestinità farà sì che non ci metteranno molto. Naturalmente con il sostegno “disinteressato” dei loro sponsor storici. Nel frattempo, si riesuma la salma di Mubarak! In Siria, invece, la situazione si sta incancrenendo; ora sono apparse le armi chimiche. Il fatto che siano state usate ora dovrebbe come minimo far sì che se ne indagasse con un po' di intelligenza. Bashar e il suo esercito stavano riconquistando terreno e piano piano ritornando ad avere il controllo militare della guerra civile. Che interesse avesse ad usare ora, e in concomitanza con l'arrivo dei controllori, quelle armi rimane un mistero. Come rimane un mistero l'autore degli attentati che improvvisamente mietono vittime ora nei quartieri sciiti, ora in quelli sunniti delle città libanesi e su chi si diverte a sparacchiare un paio di razzi sul nord di Israele. Non sarebbe invece un mistero che Israele non ci pensa due volte a bombardare il sud di quel Paese. In barba naturalmente agli accordi di pace seguiti all'ultima invasione (con esiti disastrosi anche per Israele) del Paese dei cedri. Hezbollah rappresenta il principale nemico di Israele e destabilizzare il Libano significa renderlo più debole, condizione necessaria per allentare gli aiuti che Hezbollah concede a Bashar e che hanno contribuito alla vittorie militari da parte dell'esercito regolare siriano nei confronti d ei “ribelli”. Naturalmente, visti i legami tra i fratelli mussulmani e “l'esercito di liberazione siriano”, un aiutino atto ad indebolire Bashar potrebbe rendere le cose più semplici anche in Egitto e rilassare quelli tra Arabia Saudita e Qatar. Che poi tutta la Regione ne esca destabilizzata, poco importa; soprattutto al premio nobel per la pace Obama che sa bene che a pagare il prezzo maggiore sarebbe, al solito, l'Europa. Sempre naturalmente grazie all'imbecillità del socialista Hollande che non vede l'ora di dimostrare ancora la grandeur francese al mondo intero. Per ora, mentre anche (ovviamente) la Gran Bretagna fa la voce grossa e dice chiaramente di voler bombardare la Siria, il tutto naturalmente senza il via libera dell'organizzazione più inutile del mondo: l'ONU. Abbiamo saputo dalla stampa locale che il comandante (statunitense) della base di Aviano, qualche tempo fa si sentiva più sereno perché il suo governo aveva trovato i fondi per il funzionamento dello stormo di F16 lì (qui) dislocato. Ora abbiamo capito perché i soldi sono stati messi a disposizione. E io non mi sento altrettanto sereno. Ma stiamo tranquilli, in fondo al tunnel si vede la luce. Purtroppo si tratterà del tunnel della TAV. Bruno Viol
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chiedo venia per il ripetuto errore di cui mi sono reso solo ora (dopo casuale rilettura) conto. I riferimenti al decreto Cancellieri sono ovviamente errati. Trattasi invece della legge Severino. I miei neuroni reagiscono sempre peggio.