Peggio di cosi’…
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Poveri noi.

Quando uno vive in un posto in cui la guerra e’ normalita’, si pone alcune domande. Dunque..

 

Continuiamo a farci del male, cosi’ diceva Nanni Moretti in uno dei suoi tanti film. E noi, che non siamo dei pirla, prendiamo il consiglio alla lettera. Non ci basta piu’ evidentemente essere governati da un branco di attori scalcagnati che recita un po’ a soggetto, un po’ a braccio e improvvisa senza averne le capacita’. Ora ci sono pure le pretese di assumere un ruolo di protagonista in un pezzo la cui sceneggiatura e’ scritta da un branco di avvoltoi il cui unico interesse e’ il proprio; indifferenti alle conseguenze che il loro copione puo’ produrre. Detto e ripetuto dell’imbecillita’ delle scelte di supportare acriticamente le politiche Nato in Ucraina senza calcolare la portata dei rischi a cui un’idiozia del genere ci espone, ora ci mettiamo pure a fornire armi ad una delle parti in conflitto in Iraq. Fantastico, ci immischiamo in questo modo diretto in uno dei casini piu’ grossi ( e mica ne mancano altri…) in circolazione.

 

Fermiamoci comunque un attimo ancora sulla “crisi ucraina”; se fino ad ora i riflessi della cecita’ europea potevano essere limitati ad un contraccolpo principalmente economico (prezzo e potenziale sospensione del gas, messa in discussione di contratti o in ogni caso di interessi in atto o previsti con la Russia), ora la faccenda si fa davvero piu’ complicata. Il convoglio “umanitario” che Mosca ha fatto entrare in Ucraina, lasciamo stare che e’ passato dalla zona controllata dai filorussi e non dal governo di Kiev, si porta dietro un segnale piuttosto chiaro e denso di singificati. Le truppe che la Russia, inoltre,pare stia ammassando nei pressi dei confine non smorzano certo la tensione e non si puo’ che interpretare con il fatto che la pazienza di Mosca e’ ai limiti.

 

La Russia non sara’ certo piu’ la potenza che rappresentava all’epoca dell’URSS, ma mantiene intatto il suo arsenale bellico, a partire da quello nucleare. Mica cazzi! A questo punto bisogna solo esser degli imbecilli a continuare con le provocazioni; “la Russia arma i ribelli di Donetsk e dintorni e deve essere sanzionata”; cosi’ riportano i tromboni occidentali. Ma chi cacchio arma Kiev? Lo spirito santo? Perche’ ci interessa tanto che l’Ucraina entri nel raggio d’azione della Nato (cioe’ degli interessi statunitensi e non europei) se non per sferrare un ceffone ai russi? E perche’ mai i russi divrebbero starsene a porgere l’altra guancia? Occhio, che la faccenda e’ piu’ complicate e pericolosa di quanto appaia e a quanto ci vogliono fare credere. Se uno avesse un minimo di sale in zucca, ci penserebbe seriamente.

 

Ma tornando alle armi che il nostro governo di dilettanti allo sbaraglio vuole dare ai kurdi, giusto per dirne una; perche’ ai kurdi si’ e agli shiiti al governo no? perche’ gli statunitensi bombardano l’ISIS in Kurdistan e non alla periferia di Baghdad? Mica sara’ perche’ da sempre esiste un progetto di dividere l’Iraq in tre parti e perche’, aggirando le leggi di quel Paese, le compagnie USA fanno gia’ affari alla grande con il petrolio Kurdo? Oppure perche’ si potrebbero trovare a dover venire a patti con l’ennesimo demonio, il nuovo hitler (non mi viene proprio di scriverlo in maiuscolo), l’ennesimo stato canaglia; l’Iran? Come cazzo farebbero a spiegarlo ai loro amichetti di Riad del Golfo che finanziano (quelli si’) alla grande il terrorismo internazionale e in questo caso, l’ISIS. O, quasi peggio, a dovere appoggiare il governo siriano di Bashar Hassad, quello che fino ad oggi era il nuovo criminale (non si tratta di uno stinco di santo, intendiamoci) da mettere alla gogna e da additare come il nuovo nemico della democrazia.

 

Insomma, pare proprio che la Mogherini il posto in Europa se lo stia davvero meritando; perfettamente in linea e degno successore dell’attuale e perfettamente intile (direi dannosa) responsabile della politica estera europea, “lady” Ashton. Non ne sapeva ‘na sega l’odierna, ne sa di meno la nostra rappresentante. Dove andremo per la prossima mirabolante avventura? Torniamo in Libia? Andiamo a trattare con quell’accozzaglia di tagliagole (mica per modo di dire, eh?!) che si stanno scannando per il controllo delle risorse? Ad Israele non abbiamo davvero un cazzo da dire? Ahh, gia’, quella e’ una democrazia.

 

Insomma, il mondo e’ un macello dappertutto si voglia lanciare uno sguardo, e noi ci mettiamo a fare la guerra. Forse sara’ il caso di spiegare a questi improvvisati politici che fomentare guerre alla carlona, non e’ il massimo delle scelte possibili. Tutte le guerre, quelle piu’ grosse che hanno segnato il secolo scorso, sono nate da una situazione di crisi economica e da conflitti locali che poi sono sfociati in fenomeni incontrollabili a causa del lento ma inevitabile declino delle vecchie potenze e dalla nascita di altri centri di potere che dovevano rafforzarsi.

 

Un ricambio e’ in corso e gli altri indicatori pare ci siano tutti; se poi vogliamo scherzare con il fuoco, dovremmo esser consci degli effetti che questo potrebbe provocare.

 

Bruno Tassan Viol

1 Comment

  1. Sebastiano Comis ha detto:

    Trent’anni fa stavamo nella NATO per paura dell’URSS, adesso che l’URSS non c’è più continuiamo a rimanere nella NATO per paura degli Stati Uniti

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