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E li chiamano rifugiati…

Se uno e’ rifugiato, significa che quel rifugio che va cercando lo ha gia’ trovato. Se invece e’ costretto, mica perche’ quel giorno gli girasse cosi’ ben inteso, a vagare in mezzo alla fanga con o senza famiglia a al seguito, dopo aver attraversato in qualche modo il mare, camminato spesso per giorni, trovato magari un passaggio di fortuna (perche’ trovare un passaggio sarebbe una botta di vero culo), lasciando dietro di se’ solo una montagna di ricordi e di macerie e forse anche la speranza, se cosi’ e’ dicevamo, allora rifugiato non lo e’ affatto. Questione di grammatica.

Forse e’ questa la distinzione che i signori sapientoni che si sono riuniti per l’ennesimo summit sulla “crisi dei richiedenti asilo” hanno in mente. Chi il rifugio ce l’ha e’, lo dice il nome stesso, rifugiato, chi invece il rifugio non ce l’ha, cazzi suoi e rifugiato non lo diventera’. Era forse dagli accordi tra Von Ribbentrop e Molotov che un (appunto) summit non si chiudeva con un risultato cosi’ brillante. Compimenti davvero, possiamo stare tranquilli che chi ci governa non sbaglia una mossa.

Cacciare indietro questa massa di persone che non e’ che un giorno hanno deciso di farsi un pic nic e siccome hanno il senso dell’esotico, hanno deciso di farlo in Europa, ma se la sono data a gambe levate in quanto non avevano altra opzione, e’ un atto criminale degno dei nazisti. O forse, l’alternativa questa gente ce l’aveva, ma si trattava di rischiare di beccarsi una pallottola (chissenefrega da dove arriva) oppure di dover disquisire di democrazia con qualche barbanera in vena di perdere tempo. Oppure di cercare tra mattoni e polvere quello che rimaneva della sua (ahime’ ex) abitazione e farsene una ragione.

Io mi chiedo cosa farebbe un/a signorotto/a come quelli che si sono riuniti, e continuano impenitentemente a farlo nonostante non siano in grado che di partorire boiate, se per caso qualcuno ad un certo punto gli radesse al suolo la casa, cominciasse a sparacchiare alla chi becco becco, gli dicesse che se non fa quello che gli viene ordinato di fare gli tagliano la gola. Ho come l’impressione che pagherebbe quasiasi prezzo per mollare tutto e scappare da qualche parte. Immagino dove si suppone ci sia una situazione in grado di concedergli/le aiuto e solidarieta’.

Ecco. L’Europa si e’ sempre riempita la bocca di belle parole e bei principi su cui dice di fondarsi. Diciamo anche che per certi versi e per un certo tempo e’ riuscita meglio di molti altri a garantire uno standard di accoglienza dignitoso a chi un rifugio stava cercando. Anche perche’, a dirla proprio tutta, se certi casini capitano, non capitano per caso, ma perche’ c’e’ sempre qualcuno che se ne fottee degli altri e che ha come unico punto di riferimento il business e il profitto. E l’Europa e’ anche la parte piu’ricca e benestante del pianeta ; ovvio che quei soldini da qualche parte li ha presi. E guardacaso, spesso succede che quei soldini siano il frutto di rapine perpetrate in varie forme, ma sempre a danno dei solti noti. Che spesso e volentieri (forse volentieri no) sono proprio quelli che poi sono costretti ad andarsene da casa loro.

Ora pero’ che la stessa Europa dovrebbe rimboccarsi le maniche per ricevere e dare assistenza a circa lo 0.2 % della sua popolazione (operazione non impossibile direi), invece si ripara dietro ai piu’ biechi nazionalismi e alla scusa che c’e’ la crisi. Si da’ il caso che chi ha provocato questa crisi sia anche lo stesso soggetto (la mettiamo cosi’ per semplificare) che se ne va in giro per il mondo a procurare i casini che poi causano queste fughe di massa. Dunque che facciamo, come i bimbetti che tirano una pietra rompendo un vetro e poi nascono la manina dietro la schiena per dimostrare la propria innocenza? Ed ora dobbiamo pure regalare 7 miliardoni di euro alla democraica Turchia, che certo si impegnera’ ad accudire chi, invece che proseguire verso una destinazione dove magari ha un parente, un amico, un consocente che in qualche modo gli puo’ dare una mano, sara’ costretto a rimanere in un posto che la propria concezione di diritti umani e civili si allena ad applicarla sui suoi concittadini kurdi. Ci sembra normale creare un mercato in cui le persone vengono messe in na bilancia e per ognuna di loro che viene rispedita al mittente, un’altra avra’ diritto a passare la frontiera? E’ davvero questo il valore che si da’ all’essere umano ?

Naturalmente tutto il finanziamento sara’ condizionato al rispetto del diritto di cronaca e di liberta’ di stampa. Infatti, gli ultimi arresti a direttori e proprietari di giornali turchi dimostra che si sta procedendo proprio in quella direzione. O no? Senza contare che la Turchia e’ unno stato in guerra ; non si capisce come altro si possano definire i bombardamenti sistematici che fanno strage mica dei combattenti dell’Isis, ma di cittadini siriani (o turchi) e di etnia, guarda caso, kurda. E che finanzia ed agevola le operazioni criminali degli stessi barboni ignoranti con cui fa pure affari d’oro. Insomma, si mettono dei disgraziati che avrebbero diritto secondo le convenzioni internazionali a trovarsi un rifugio in posti sicuri, nelle mani di un folle imbecille convinto di riportare la Turchia agli antichi fasti dell’impero ottomano. Ma, no panic, Renzi ha assicurato che non tollerera’ altri soprusi da parte delle autorita’ turche, che non mancano di dare quotidianamente prova di tener fede alle promesse che l’Europa e’ convinta di avere estorto.

Gia’ l’Europa, che aveva nel trattato di libera circolazione il solo tenue segnale di coesionetra i paesi (nemmeno tutti) che la compongono  e che di quel trattato sta facendo carta straccia. Tanto quanto delle convenzioni internazionali che tutti hanno firmato e dicono, smpre a voce si intenda, di voler rispettare ed applicare. L’Europa, un sogno che qualcuno e’ convinto di avere realizzato e che invece non riesce ad esprimersi se non attraverso un sistema finanziario che degli abitanti di quel continente nulla gliene puo’ fregare, senon per cercare di estorcere loro anche l’ultima goccia di sangue. Figuriamoci se ha tempo per occuparsi di altri disgraziati.

Bruno Tassan Viol

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