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Dall’Austria a Landini passando per la guerra

Dall’Austria a Landini scappando dalla guerra.

Leggo sul Manifesto di qualche giorno fa un appello affinché si organizzi una manifestazione transnazionale al confine tra Italia e Austria per forzare quel paese a cambiare idea circa la politica di chiusura delle frontiere.
Premetto che tutto quanto l’appello è condivisibile, così come l’idea della manifestazione, ma francamente continuo a nutrire sempre più dubbi sull’impostazione umanitaria della sinistra che parla di accoglienza spesso senza quella profondità di analisi che è fondamentale per comprendere il presente.
L’Austria, per come è costruito l’appello, appare come il concentrato delle peggiori contraddizioni europee in tema di accoglienza e il capro espiatorio del legittimo e condivisibile spirito umanitario che ci caratterizza.
Ma davvero L’Austria è così cattiva?
L’Austria è un paese neutrale, anzi ha inserito il concetto di neutralità eterna nella sua costituzione, non ha partecipato a nessuna delle guerre d’aggressione euro-atlantiche che hanno sconvolto e destabilizzato medio oriente e mediterraneo; si propone come centro propulsore per il disarmo nucleare e come sede per dirimere i casini creati ad arte anche dai soci della Nato; non ha imprese “multinazionali di bandiera” lontanamente paragonabili a quelle di altri paesi che si rendono responsabili di rapine sistematiche verso altri popoli e l’ambiente; sta proseguendo con un piano energetico che si basa principalmente sul risparmio e sulla produzione da fonti rinnovabili (con ciò sganciandosi sempre più dal ciclo degli idrocarburi, noto per essere foriero di guerre e devastazioni ambientali).
L’Austria è un piccolo paese da 8 milioni di abitanti che nel 2015 ha visto transitare sul suo territorio 700.000 migranti mentre di questi circa 90.000 si sono fermati chiedendo asilo e circa la metà lo otterranno.
In Austria non esiste l’articolo 18 e se decidono di licenziarti lo fanno senza ostacolo alcuno ma
come riporta Di Blas sul Messaggero Veneto: “…Attualmente chi è senza reddito riceve 827,82 euro al mese, per 12 mesi all’anno. Se è sposato o convive, l’importo sale a 1.241 euro. Se in famiglia vi sono figli minori si aggiunge un contributo di 149 euro per figlio; se vi sono altre persone adulte a carico, si aggiunge un contributo di 620 euro. Se in famiglia qualcuno fa un lavoretto, magari part-time, la “Mindestsicherung” non salta, ma viene ridotta, in maniera da garantire comunque quel non disprezzabile reddito minimo che abbiamo indicato prima…”.
Queste stesse condizioni sono applicate ai migranti che abbiano ottenuto asilo.
E’ l’unico modo che c’è per garantire al capitale la sua valorizzazione e concentrazione ma al tempo stesso una stabilizzazione sociale e una domanda sempre sostenuta. In questo senso i governi austriaci non sono particolarmente di sinistra ma rappresentano il volto umano del liberismo.
Se riusciremo a organizzare una manifestazione per contestare le scelte di chiusura dell’Austria non ci sorprendiamo però se gli austriaci ci risponderanno qualcosa tipo “…che cazzo volete voi che avete bombardato e destabilizzato mezzo medio oriente, vendete cacciabombardieri nucleari ai sauditi e ora volete pure riprendervi la Libia!…”.
Nell’epoca in cui gli umani sono sospinti e sistematicamente concentrati in flussi migratori disperati noi ne abbiamo responsabilità piena, gli austriaci no e nonostante ciò hanno sinora accolto, con le debite proporzioni, più e meglio di noi.
I nostri cacciabombardieri Eurofighter Typhoon con capacità nucleari (dico nostri perché Finmeccanica sta nel consorzio che li produce) vengono venduti allegramente ai monarchi sauditi nostri alleati (che oggi dichiarano di avere la Bomba) i quali li impiegheranno per devastare ulteriormente lo Yemen e la Siria.
Finmeccanica è diretta da un management governativo che ha progressivamente dismesso i settori dell’energia e dei trasporti per concentrarsi sulla produzione bellica di punta che, come è ovvio, ha bisogno della guerra per macinare profitto.
La Fiom giudica “meritorio” l’operato bellicista del management ed anzi propone di ricapitalizzare la nuova one company targata Moretti (ex Cgil) attingendo dalla Cassa depositi e prestiti…
Siccome c’è tanta confusione sotto il sole facciamo così: di ritorno dalla manifestazione al confine austriaco possiamo fare un salto anche da Maurizio Landini a cercare lumi?

Gregorio Piccinwarbiz

1 Comment

  1. sebastiano comis ha detto:

    Ci sono paesi piccoli -Danimarca, Svezia, Svizzera, Austria – con grandi classi dirigenti, e paesi grandi con classi dirigenti piccole piccole. Se queste non riscono a c rescere, forse è il caso di rimpicciolire il paese

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