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Da Vicenza e Aviano parà Usa per war games in Ucraina

Riproduciamo un articolo del giornalista ed attivista pacifista messinese Antonio Mazzeo, dedicato ai pericoli di guerra che “sfiorano” pericolosamente questi territori.

Gli altri articoli di Antonio sono leggibili sul suo sito: http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/ che raccomandiamo caldamente per la sua puntualità ed informazione.

Infine, per di iniziare la lettura dell’articolo, una nota “locale” che abbiamo appreso da Antonio: il Dal Molin ora si chiama “Camp Del Din”. Abbiamo controllato: si tratta proprio del partigiano osovano caduto tra i primi a Tolmezzo. Wikipedia, nel sito dedicato alla base Usa, si sente di precisare che Renato Del Din “non era di sinistra”. Chissà quanto tale intitolazione sia stata dovuta più alle simpatie “gladiatorie” della sorella Paola, che ai meriti partigiani dell’intitolato. A suon di memoria “edulcorata” della Resistenza, chissà dove andremo a finire.

 

Oltre duecento paracadutisti statunitensi stanno per essere trasferiti in Ucraina per partecipare ad una vasta esercitazione militare multinazionale. I parà appartengono tutti al 173rd Airborne Brigade Combat Team, il reparto d’élite aviotrasportato dell’esercito Usa di stanza a Vicenza. I war games si terranno dal 16 al 26 settembre nella parte occidentale del paese; le unità statunitensi raggiungeranno l’International Peacekeeping and Security Center di Yavoriv con voli cargo che decolleranno dalla base aerea di Aviano (Pordenone). Quella della 173^ brigata aviotrasportata di Vicenza sarà la prima presenza di truppe Usa in territorio ucraino dopo lo scoppio del conflitto interno.

L’esercitazione prenderà il nome di “Rapid Trident” e vedrà la partecipazione di 1,300 militari di 15 nazioni (Ucraina, Azerbaijan, Bulgaria, Canada, Georgia, Germania, Gran Bretagna, Lettonia, Lituania, Moldavia, Norvegia, Polonia, Romania, Spagna e Stati Uniti). “Saranno eseguite operazioni di peacekeeping, trasporto mezzi, pattugliamento, individuazione e disattivazione di materiale esplodente”, ha riferito il portavoce del Pentagono, colonnello Steve Warren. “L’esercitazione si terrà a Lviv, al confine con la Polonia, e contribuirà a promuovere la stabilità e la sicurezza regionale, rafforzare la partnership e favorire la fiducia con gli alleati, mentre migliorerà l’interoperabilità tra il Comando delle forze Usa in Europa USAREUR, le unità terrestri dell’Ucraina e altri paesi Nato”. Il Pentagono ha annunciato inoltre di aver consegnato alle autorità di Kiev nuovi aiuti militari “non letali”, tra cui “caschi protettivi, dispositivi robot anti-esplosivi, sacchi a pelo, uniformi, sistemi di radiocomunicazione, giubbotti antiproiettile e kit sanitari”.

“Rapid Trident” era stata programmata inizialmente per il mese di luglio, ma il Comando di US Army in Europa aveva poi deciso di spostarla a settembre. L’esercitazione viene condotta annualmente in Ucraina sin dal 1995, anche se originariamente vedeva schierate solo unità nazionali e statunitensi. L’ultima edizione si è tenuta nel luglio 2013 e ha visto partecipare oltre un migliaio di militari di 17 paesi (Stati Uniti, Ucraina, Armenia, Azerbaijan, Bulgaria, Canada, Danimarca, Georgia, Germania, Gran Bretagna, Moldavia, Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Svezia e Turchia). Anche lo scorso anno hanno preso parte a “Rapid Trident” i paracadutisti del 173rd Infantry Brigade Combat Team di Vicenza, portando a termine oltre 300 lanci da elicotteri e aerei e l’addestramento delle unità ucraine al trasporto mobile aereo. L’esercitazione fu monitorata da “ispettori” del Comando per le forze terrestri della Nato di Izmir (Turchia).

In est Europa sono in corso altre importanti esercitazioni dell’Alleanza Atlantica con palesi obiettivi anti-russi. In un ampio territorio comprendente la Germania orientale e le Repubbliche baltiche, si svolge “Steadfast Javelin II”, a cui partecipano centinaia di militari di 13 paesi (Bulgaria, Canada, Germania, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia, Stati Uniti e Italia, quest’ultima con i paracadutisti della Brigata “Folgore”), più due nazioni della Partnership for peace, Bosnia Erzegovina e Serbia. Una dozzina di cacciabombardieri F-15 e 180 militari statunitensi, provenienti dalla base di Lakenhealth (Gran Bretagna), sono impegnati invece in Bulgaria in un’esercitazione bilaterale di due settimane con le forze aeree locali. Da ottobre sino alla fine dell’anno si terrà invece una vasta esercitazione terrestre in Polonia e nelle Repubbliche baltiche a cui prenderanno parte 600 unità della 1^ Divisione cavalleria di US Army, proveniente da Fort Hood (Texas), con carri armati M-1 “Abrams”, blindati e velivoli corazzati.

Al Comando Nato di Bruxelles si approntano intanto i programmi per trasferire stabilmente in Europa orientale uomini e mezzi dell’Alleanza. Al recente vertice in Galles, è stata approvata la creazione di una forza di pronto intervento con “punte di lancia” (Spearhead), capaci di entrare in azione nel giro di 48 ore, con il supporto di aviazione, marina e forze speciali. La task force avrà a disposizione basi permanenti, depositi di munizioni e carburante e tutte le infrastrutture di supporto necessarie, nei paesi Nato prossimi alla frontiera con la Russia. Saranno avviate presto attività addestrative delle unità speciali e di pronto intervento dell’Europa orientale. Il governo polacco ha formalmente chiesto a Washington di trasferire stabilmente in Polonia perlomeno un gruppo di volo con cacciabombardieri F-16 a capacità nucleare, di stanza oggi ad Aviano. Il presidente della Romania, Traian Basescu, ha annunciato che prossimamente un contingente di 200 militari Nato, tra piloti, meccanici e tecnici di manutenzione di velivoli aerei sarà stazionato in uno scalo militare rumeno. Bruxelles ha infine dato un colpo di acceleratore al programma di allargamento Nato a Macedonia, Montenegro, Georgia, Bosnia-Erzegovina, Serbia e, ovviamente, all’Ucraina.

Il 173rd Airborne Brigade Combat Team di Vicenza è stato impiegato nei principali scacchieri di guerra mediorientali, in particolare in Iraq e in Afghanistan, dove più di un centinaio di suoi militari hanno perso la vita. Da qualche mese, i comandi generali della brigata e quattro battaglioni (due provenienti dalla base di Bamberg, Germania e due dalla base vicentina di Camp Ederle) sono stati trasferiti nel nuovo hub logistico-militare realizzato all’interno dell’ex aeroporto “Dal Molin” di Vicenza, rinominato “Camp Del Din”. I lavori infrastrutturali, avviati nel 2008, hanno comportato una spesa di 289 milioni di euro. Sono stati realizzati, in particolare, 31 nuovi edifici destinati a caserme-alloggio per 2.000 militari, magazzini, spazi operativi, officine di manutenzione velivoli, uffici e centri comando, due parcheggi multipiano per 800 auto e 50 motocicli, diversi centri sportivi. Con il trasferimento al “Dal Molin” dei due battaglioni della 173rd Airborne Brigade provieniti dalla Germania, il numero dei soldati Usa a Vicenza ha raggiunto le 4.000 unità.

 

2 Comments

  1. La base usa di Vicenza, il suo ampliamento e la sua intitolazione hanno una lunga storia, fatta di manifestazioni della popolazione e prese di posizione varie, basta prendersi la briga di digitare ampliamento base Usa Vicenza ed intitolazione a Renato Del Din base Usa Vicenza. Non si possono scrivere affermazioni gratuite senza leggere, conoscere, e senza fonte alcuna. Chi volle detta intitolazione fu l’allora Ministro della Difesa Ignazio La Russa, suscitando sicuramente le ire dell’ anpi di Vicenza e del sindaco della città, essendo Renato Del Din, come la sorella, medaglia d’ oro della resistenza. (Cfr almeno: per intitolazione: Documento approvato dall’ANPI il 21 aprile sull’intitolazione della …prc-fed-vicenza.over-blog.it/article-documento-aprovato-dall-anpi-il-21-april-
    e Intitolazione base americana: Variati chiede un ripensamento al Ministro della Difesa in: http://www.comune.vicenza.it/albo/notizie.php/71377, per storia ampliamento base: No Dal Molin – Wikipedia
    it.wikipedia.org/wiki/No_Dal_Molin‎, 3. Vicenza, migliaia in corteo contro l’ampliamento della base Usa …
    http://www.repubblica.it/, ed altri articoli nel merito).
    Fra l’ altro aveva ragione chi si opponeva a detta intitolazione, visto quanto riportato sull’ articolo di redazione: “Vicenza, prostituta incinta violentata e picchiata. Arrestati due paracadutisti Usa. – I due parà, in servizio alla caserma “Del Din” di Vicenza, sono accusati anche di percosse nei confronti della ragazza romena al sesto mese di gravidanza. Uno dei due militari era già stato accusato di una precedente violenza sessuale ai danni di una minorenne vicentina” , in: Il Fatto Quotidiano, 24 luglio 2014. A questo episodio di violenza si aggiunge sicuramente quello riportato in queste righe, sinteticamente: ” “Per citare quelli più recenti che coinvolgono Vicenza, nell’agosto del 2013 lo stato italiano aveva rinunciato a processare tre militari americani che avevano investito e ferito un gruppo di pedoni nel centro della città, senza poi fermarsi a prestare soccorso. Il 27 febbraio 2014, dopo ben otto anni di tentennamenti, si è deciso di non esercitare la giurisdizione italiana nei confronti dei militari Louis Carrasquillo e David Michael Simon, che la sera del 2 dicembre del 2006 si erano messi a gareggiare per le strade del centro mettendo in serio pericolo gli automobilisti.” (BIANCHI Leonardo, Le violenze dei soldati americani a Vicenza, in: http://www.vice.com/it/). Si dovrebbe, quindi, riaprire il dibattito sull ‘intitolazione di questa base usa ad un partigiano morto per la libertà e sul comportamento di alcuni militari, ma in modo serio e documentato.

  2. tania ha detto:

    eh già… ogni tanto sfrecciano anche sopra i cieli dove abito (Premariacco (UD) zona colli orientali Friuli, al confine con la Slovenia …)
    Aviano, Campoformido, Rivolto… portano tutti memoria di caccia e delle frecce tri-colori

    un abbraccio di Luce
    🙂

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