☝ Commemorare le Barricate per la nostra associazione è un dovere morale e un obbligo derivante dai nostri valori statutari.
☝ Lo dobbiamo alle donne e agli uomini che, con enormi sacrifici, fondarono l’associazione e costruirono questo edificio simbolo di emancipazione dallo sfruttamento e dalla miseria. Le stesse donne e gli stessi uomini che si opposero ai fascisti e che pagarono a caro prezzo quell’azione con persecuzioni e soprusi.
🙁 Per Pordenone quell’invasione fascista significò l’inizio della dittatura. Per la nostra associazione l’inizio della fine, dato che nel 1925 avvenne lo scioglimento per decreto e l’occupazione dell’edificio.
🙂 E pensare che solo 10 anni prima venne accolta con festa e gioia da tutta la città l’inaugurazione della Casa, con tanto di partecipazione degli alunni della scuola!
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Il Comune ha deciso di non celebrare l’importante ricorrenza, ed il Sindaco se la prende con la Scuola Media Lozer per la partecipazione all’iniziativa della Casa Del Popolo. Per me ed altri consiglieri di opposizione é un’ulteriore segno della faziosità del primo cittadino, dai toni e contorni inaccettabili.
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Il sindaco fascista Alessandro Ciriani ieri (6 maggio c.a.), tanto per cambiare, attacca la Casa del Popolo perché durante l’evento che ricorda le Barricate antifasciste di Torre (storico quartiere proletario) saranno coinvolte anche due classi della locale scuola media Lozer. Lo fa con la sua solita spocchia da finto liberalucchio di provincia, con la sua nuova veste di “moderato” con cui cerca di dissimulare la sua protervia faziosità, ipocrisia e prepotenza.
Ci riesce solo con il suo immancabile “Cirio Fan Club” e con chi oggi, a distanza di 4 anni, continua a fingere di non sapere chi sia, da dove venga e dove voglia andare.
Insomma con il suo elettorato complice e simpatizzanti troppo pavidi da dichiararsi per ciò che sono.
Quello stesso sindaco che in pochi anni ha eretto intolleranza, vendetta politica e censura a caposaldo della sua giunta: sgomberando associazioni a lui invise, negando sale pubbliche, facendo pressioni per stralciare eventi già accordati, togliendo patrocini a mostre che non garbavano alla sua parte politica ecc.
Quello stesso sindaco che ha taciuto (neanche una parola) per il concerto di un gruppo neonazista che cantava inni all’olocausto ad Azzano Decimo ospite di un associazione chiaramente neofascista, che nulla ha detto delle varie affissioni abusive di striscioni e cartelli razzisti di Casapound contro profughi e migranti e la stessa Casa del popolo la vigilia del 25 aprile.
Ma che ha gridato furente contro un gruppo di ragazzine di FFF perché avevano scritto coi gessetti sull’asfalto slogan ecologisti e il suo nome per sollecitarlo ad un incontro.
Lo stesso sindaco che si fa paladino della legalità solo quando conviene a lui, cioè contro gli altri, ma poi se ne fa beffa quando categorie economiche utili alla sua campagna elettorale permanente si assembrano in piena pandemia davanti al municipio, dimostrando ancora una volta quanto la legalità sia solo una questione di potere e non di giustizia.
Lo stesso sindaco che ha ospitato in Municipio il giorno della memoria dell’Olocausto, con tanto di foto, la delegazione di Blocco Studentesco, giovanile del partito di Casapound che rivendica apertamente il fascismo (del terzo millennio) e che ha un curriculum di violenze, pestaggi, aggressioni, stupri arcinoto (comparendo anche in luogo di omicidi come quello di Firenze).
Lo stesso sindaco che ha fatto distribuire, coi soldi di tutti, in tutta la provincia pordenonese, alle scuole pubbliche quell’orribile fumetto “foiba rossa” prodotto da Ferro Gallico, un’altra casa editrice neofascista, distribuita da Altaforte di Casapund.
L’elenco sarebbe lungo, soprattutto per le sue performance prima che occupasse gli scranni dei poterini locali.
Abbia quindi il pudore di tacere quando parla di Casa del popolo, di storia orgogliosa come quella degli insorti di Torre e di realtà pordenonesi che ancora oggi tengono alta la dignità di una città ripiombata a MinCulPop e cemento grazie alla sua smania di ducetto locale.
Iniziativa Libertaria – Pordenone
Sinistra Italiana Pordenone ricorda le barricate antifasciste di Torre a 100 anni dall’inizio della lotta operaia contro il fascismo, Ciriani ha due volte torto: sia nel non ricordare ufficialmente i 100 anni delle barricate antifasciste di Torre in qualità di sindaco di #Pordenone sia nel condannare la partecipazione delle scuole alla cerimonia organizzata dalla Casa del Popolo.
Ciriani è infastidito dalla Storia che ha visto il fascismo combattuto sin dalle origini dalle operaie e dagli operai pordenonesi, Ciriani è infastidito dal sacrificio umano di questa lotta di resistenza dopo l’assalto delle camice nere alla città, al municipio, ai quartieri operai: a Ciriani fa paura che questa storia sia ricordata nelle scuole perché la memoria è l’arma più forte che i democratici e gli antifascisti hanno. La memoria fa sì che queste cose non riaccadano più e che il nuovo fascismo sia da subito riconosciuto e combattuto. La Storia delle barricate di Torre segna un discrimine fra fascismo e antifascismo, negare che una scuola possa partecipare a una commemorazione così importante significa negare il ruolo educativo della scuola pubblica repubblicana.
“Se Ciriani è infastidito dalla democrazia, dall’antifascismo e dalle lotte operaie può fare una cosa semplice – dichiara Sebastiano Badin segretario regionale di Sinistra Italiana – può dimettersi e rinunciare a ricandidarsi. Non vorremmo che debba vergognarsi anche di giurare sulla Costituzione nata dalla Resistenza, la stessa Costituzione che vieta la rinascita del Partito Nazionale Fascista in ogni sua forma”.
Una delegazione di Sinistra Italiana parteciperà alla commemorazione del centenario delle barricate di Torre.
Pordenone celebra le ‘barricate antifasciste’ e il sindaco di Fdi critica la presenza degli studenti
Debora Serracchiani contro il sindaco Alessandro Ciriani: “Critica la partecipazione di studenti alla commemorazione di un episodio di resistenza popolare alla violenza delle squadracce fasciste”.
https://www.globalist.it/politics/2021/05/07/pordenone-celebra-le-barricate-antifasciste-e-il-sindaco-di-fdi-critica-la-presenza-degli-studenti-2079955.html