E’ proprio un uovo quello che ci vuole. Ma non un uovo sodo e neanche un uovo d’oro e smalti di Fabergé e tanto meno l’ovetto che a volte mettono nella calza della befana. Intendo un uovo di legno chiaro, cirmolo o faggio, grande, da infilare nella calza, la mia, fino al tallone finché si affaccia al buco nel cotone e te ne offre una visione netta. E allora via con l’ago e il filo blu a suturare il foro per ridare decoro a quella parte che si scopre tra scarpa e pantalone lieto se più rammendi meno spendi. Così resisti alla moda usa e getta, così risparmi non comprando il nuovo, così non sprechi il tempo che ti resta viaggiando per mare o per foresta. Sebastiano Comis