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Ciriani denuncia Elena Beltrame, presidente della Casa del Popolo

Risposta a Ciriani

Come legale rappresentante della Casa del Popolo di Torre – Pordenone, ho ricevuto dall’avvocata Caterina Belletti, su mandato del candidato sindaco Alessandro Ciriani, la richiesta “..per ottenere il risarcimento per danni morali patiti a seguito del comunicato apparso sul sito della Casa del Popolo di Torre…” e la contemporanea disponibilità a ..”raggiungere un accordo bonario.. “ .

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Il riferimento è alle frasi considerate come ”..espressioni gravemente lesive nei confronti del mio cliente…”, quali “abbiamo la prova documentale perché postata in rete, di una mano che infila materiale elettorale del candidato sindaco Ciriani, “brodo di cultura” neofascista nella cassetta postale della Casa del Popolo”. A riprova di ciò, nel sito di un candidato della lista civica di Ciriani, c’erano le affermazioni di esponenti del suo entourage che, una volta conquistato il Comune, avrebbero cambiato il nome alla Casa del Popolo!. Forse in “Baracca del Popolo” come annunciato pubblicamente anni fa. Non c’è che dire, un bel biglietto da visita quanto alla pluralità democratica di cui gode la galassia neofascista, in forza della Costituzione nata dalla Resistenza. L’appartenenza all’area neofascista del candidato sindaco Ciriani è leggibilissima e alla luce del sole. Vorrei ricordare la determinazione con cui Ciriani, presidente della Provincia, insignita di medaglia d’oro alla Resistenza, si è sempre opposto a che, alla commemorazione in piazza Ellero del 25 Aprile, venisse suonata dalla banda cittadina la canzone “Bella Ciao”, simbolo ormai internazionale della Resistenza. Di che cosa si lamenta allora, quale lesione è stata fatta, perché risulta cosi “fastidiosa” la presenza della Casa del Popolo tanto da ipotizzarne, a tempo debito, il cambio di nome? Forse ha a che fare con il fatto che continua a essere luogo, segno e memoria di lotte operaie per i diritti, di attività e resistenza antifascista e delle prime barricate erette nel maggio del 1921. Per tutto questo è stata oggetto in questi ultimi anni, di ripetute incursioni che con chiaro linguaggio nazifascista come “25 Aprile lutto nazionale” e “Achtung Banditen”. Banditi: così i nazifascisti chiamavano i partigiani! Questa “giovane ultracentenaria” – come amo chiamarla – ha saputo accogliere e dare risposte ai bisogni che i tempi nuovi presentano. Attività culturali, politiche, sindacali, ambientaliste, di svago, di tempo libero, ora anche punto di riferimento per la Rete Solidale per i richiedenti asilo, con corsi di italiano e raccolta di beni di prima necessità e anche punto di riferimento per i riti religiosi della comunità ghanese. La Casa del Popolo appartiene all’Associazione di cui porta il nome, tale resterà come resterà baluardo antifascista, antirazzista, antixenofobo.

La presidente

Elena Beltrame

 

 

5 Comments

  1. Tutta la mia solidarietà alla Casa del Popolo e a Elena Beltrame

  2. mauro de agostini ha detto:

    piena solidarietà alla Casa del Popolo !

  3. Nome Carlo Danzi ha detto:

    Certe denunce sono delle decorazioni.

  4. Marco Puppini ha detto:

    Tutta la mia solidarietà a Elena e Gigi

    Marco

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