Come tutti gli spettacoli che si rispettino, anche quello macabro della guerra, per quanto mi riguarda ora, qui in Siria, deve continuare. In genere sono gli spettatori che devono essere soddisfatti, ma in questo caso pare debbano esserlo i protagonisti. Casi della vita, che ci vogliamo fare? Tutt’al piu’ c’e’ qualche cambiamento scenografico, ma il palco rimane lo stesso e varia qualche battuta a seconda della volonta’ ma soprattutto della possibila’ degli attori. A proposito di sconografie, vediamo un po’ a che punto stiamo. Parrebbe una situazione di stallo, di attesa e in qualche modo lo e’. Non e’ che la gente abbia all’improvviso smesso di crepare e tantomeno di morte violenta senza avere alcuna intenzione, ma e’ che effettivamente le pedine sulla scacchiera si stanno, o perlomeno cercano di farlo, riposizionando. Le maggiori novita’ arrivano dal nord, dal confine con la Turchia che sta giocando un po’ come fanno alcuni frequentatori del casino’ al tavolo della roulette, su piu’ tavoli convinti di tenere sempre tutto sotto controllo, ma che prima o poi inciampano in alcune sviste. Al nord est, ammassano truppe e mezzi come se l’invasione in Rojava dovesse essere imminente; per essere piu’ convincenti, non fanno mancare qualche […]