Come dire felice Eid. Da noi un po’ come buon Natale o buon Pasqua. Insomma, oggi e’ la festa piu’ importante del calendario islamico che interrompe la mesata di digiuno imposto ai fedeli di questa religione. La cosa non passa certo inosservata, i mercati di ieri erano affollati di gente che acquistava quanto necessario per preparare degnamente il pranzo di oggi. Piu’ Natale che Pasqua ad onor del vero, questi tre giorni di festa sono dedicati alle celebrazioni in famiglia, ad incontrare parenti ed amici stretti e ad ingozzarsi, a seconda delle tasche come dappertutto, ai limiti dell’inverosimile. Una piccolo vendetta nei confronti del mese appena trascorso in cui i sacrifici dell’osservanza al digiuno sono stati elevate a potenza dal gran caldo che ormai comincia a picchiare. Chi sceglie di astenersi dal cibo da prima dell’alba fino all’attesa chiamata del muezzin al tramonto, rinuncia anche a bere, fumare, trombare.. praticamente a tutto cio’ che normalmente serve al motore del nostro corpo e alle sue debolezze. Lasciamo stare chi, giustamente e coerentemente con il suo modo di vedere le cose (in Rojava usanza piuttosto diffusa), del Ramadan se ne frega ed anche durante quel mese ha continuato come niente fosse; anche […]