Raqqa, ancora questa citta’. Di tanto in tanto mi piace parlarne per capire se ed eventualmente cosa succede. Anche perche’, almeno per quella zona, Raqqa puo’ risultare come una cartina al tornasole per quanto succedera’ da qui a venire. Ci vado spesso, con cadenza piu’ o meno settimanale e mi guardo attorno per percepirne i cambiamenti. Quanto detto in precedenza rimane e non e’ che nel giro di un paio di mesi la situazione possa cambiare granche’. Cio’ che salta all’occhio, pero’, e’ il movimento che sta cominciando ad essere sempre piu’ vivace. Una specie di brusio che si diffonde in modo ogni volta piu’ sostenunto, generalmente piccolo mezzi di trasporto carichi di merci, cibo, soprattutto di materiali per l’edilizia. Quasi una sezione di un formicaio, quando da ragazzini lo si prendeva, inconsapevoli del danno prodotto, a calci per vederlo all’interno. Ogni piccolo spazio si possa trovare nei basamenti dei palazzi, quelli che hanno resistito al sistematico bombardamento, viene riempito di qualsiasi tipo di articolo. All’entrata della citta’ si comicano a formare piccolo agglomerati di baracchini e bancarelle; tutti uguali, tutti che vendono la stessa merce. Patate, zucchine, pomodori arrivano a Raqqa dalle perferie con enormi camion che scaricano all’ingresso […]