PE.S.CO O N.A.T.O? parte seconda: ognuno per sé. Uno dei punti indicati nella premessa al protocollo PESCO recita testualmente: “…L’Unione europea e i suoi Stati membri si impegnano nella promozione di un ordine mondiale basato sulle regole con il multilateralismo come principio chiave e l’Onu come centro…”. Se così fosse, sarebbe davvero un buon punto di partenza. Tuttavia la storia degli interventi militari e più in generale di tutta la politica estera dei principali paesi europei (compreso il nostro) dopo il 1989 ci dimostra come né il diritto internazionale, né il multilateralismo, né tantomeno l’Onu siano stati tenuti in debita considerazione. Hanno aderito alla PESCO 24 paesi dell’Unione Europea: Italia, Francia, Germania, Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia. Restano fuori, per il momento Danimarca, Irlanda, Portogallo e Malta. Un folto gruppo di stati molto eterogeneo ha quindi deciso di assumere impegni concreti nel settore militare anche se, come abbiamo già accennato nella prima parte di questo lavoro, dal punto di vista operativo la PESCO non rappresenta certo una svolta verso una maggiore autonomia europea rispetto alla NATO. Il cuore di questa operazione è una […]