Non so, sarà che sono fissato, ma a me pare che sia sempre più evidente la nostra dipendenza culturale, che poi è semplicemente pochezza nostrana, nei confronti degli Usa. Cronaca di questi giorni dedicata abbondanetemente ai vari uragani che stanno sconvolgendo la costa orientale dell’America del centro e nord. Uragani che hanno fatto strage di tutto ciò che si trovava lungo il loro percorso, incuranti del fatto che chi subusce di più, siano sempre coloro che ne hanno di meno. Uragani che hanno raso al suolo intere isole dei caraibi, che si sono lasciati alle spalle, oltre che rovine materiali quantificabili in miliardi di euro, anche vite umane. Eppure niente, i nostri cari mezzi di informazione si concentrano su ciò che quelli (uragani) passati hanno combinato, e quelli che stanno per arrivare potranno distruggere una volta arrivati sulle coste degli Usa. Nel frattempo, un terremoto di proporzioni enormi sconvolge il sud del Messico, ma merita solo qualche breve apertura e più che altro un’evidenza che non arriva prima delle seconde notizie. Evacuazioni in Florida, Miami deserta e spettrale, ordine di evacuazione in Alabama. E giù interviste a chi, meglio se ricercatori che fa sempre figo, italiano, vive da quelle parti. […]