10 Aprile 2014

PER LA LIBERTA’ DI CINQUE PRIGIONIERI POLITICI PER IL MASSACRO DI CURUGUATY, PARAGUAY, IN SCIOPERO DELLA FAME DA OLTRE 50 GIORNI.

PER LA LIBERTA’ DEI CINQUE PRIGIONIERI POLITICI ACCUSATI SENZA PROVE PER IL MASSACRO DI CURUGUATY, PARAGUAY, IN SCIOPERO DELLA FAME DA OLTRE 50 GIORNI. di Francesco Cecchini   L’ avvenimento risale al 15 giugno 2012, un battaglione della polizia fu inviato a Curuguaty con l’ordine di sgomberare un gruppo di contadini che occupavano la tenuta agricola Marina Cué chiedendo che fosse destinata alla riforma agraria, poiché al centro di un annoso conflitto tra lo Stato e la famiglia dell’imprenditore e senatore ‘colorado’ (conservatori, oggi di nuovo al governo, ndr) Blas N. Riquelme. Ne seguirono scontri con un bilancio di 17 morti – sei agenti e 11 contadini “senza terra” – sulla cui dinamica non è mai stata fatta finora chiarezza, avvenimento usato una settimana dopo per rimuovere l’allora presidente Fernando Lugo, l’ex vescovo di San Pedro giunto al governo con un’alleanza di centrosinistra, fatto eclatante e importante in un Paese come il Paraguay, da sempre soffocato da governi ultra reazionari e interminabili dittature, quella di Strossner durò dal 15 agosto 1954 al 3 febbraio 1989. La destituzione di Lugo fu condannata dall’Unione delle altre nazioni sudamericane, che condannò il Paraguay, per la rottura dello Stato di diritto. Gli unici accusati […]